Tuttosport: “Serie B Catanzaro vola alto, Vivarini fa l’ancora. Neopromossa al terzo posto in classifica

L’edizione odierna di Tuttosport si sofferma sul campionato di serie B e in particolar modo il Catanzaro.

Confermarsi è sempre difficile. Riuscirci in una categoria dove hai raccolto meno di quanto meritassi, è una rivincita per Vincenzo Vivarini, tornato in B per restarci e riscrivere la storia del Catanzaro. La vittoria a “Marassi” mancava da 51 anni: l’ultima (e unica) volta che le aquile avevano violato uno dei templi del calcio italiano, buona parte dei 2.000 sostenitori al seguito di Iemmello e compagni domenica pomeriggio, non erano ancora nati. Era il 6 settembre 1972, il Catanzaro dei compianti Petrini e Gino Maldera si impose in rimonta in una gara di Coppa Italia (1-2, segnarono Bonfanti e Rizzo).

Più che il risultato, straordinario per la sua importanza, a convincere è stata soprattutto la modalità con cui è maturato: davanti a oltre 25.000 spettatori, di fronte a una squadra, seppure in crisi, costruita per dominare il campionato, guidata da un ex campione del Mondo, Andrea Pirlo, che un paio di trofei da allenatore li ha già messi in bacheca. La Sampdoria è andata definitivamente in tilt contro un Catanzaro bello e spregiudicato, che ha immediatamente annullato l’iniziale svantaggio (rigore di Borini) con un destro beffardo di Vandeputte e con la classica azione corale a spaccare in due la partita: costruzione dal basso, possesso palla prolungato (27 secondi senza farla toccare all’avversario), Iemmello e Vandeputte a rifinire per Brignola, titolare e protagonista a sorpresa. Vivarini ha fatto scacco matto a Pirlo e alla sua Sampdoria, conquistando il quarto posto in classifica sul quale costruire tutto il resto della stagione.

Eppure solo due settimane fa il Catanzaro rovinava al suolo travolto dal Parma (0-5), la favola sembrava destinata a interrompersi dopo 10 punti in 4 gare e c’era pure chi prevedeva una salvezza tormentata a Fulignati e compagni. Poi sono arrivati tre risultati utili di fila: il pareggio a Bari, un altro in casa col Cittadella e il trionfo a Genova. Vivarini non si è demoralizzato allora e non si lascia andare ora, lanciando un appello a tutto l’ambiente: «Questo è un campionato equilibrato, preferisco perderne una 5-0 e vincerne altre subito dopo. Le sconfitte vanno messe in conto: non ci si deprime, ma si reagisce. Così come non ci si esalta per una vittoria. I miei ragazzi lo sanno, mi auguro che lo capiscano tutti gli altri». È un Catanzaro camaleontico: se l’anno scorso il 3-5-2 era stato alla base del strabordante cammino verso la B, quest’anno il 4-4-2 è diventato il modulo di riferimento: «Nel calcio servono le idee e saperle metterle in pratica. Ho la fortuna di lavorare da due anni su un progetto tecnico preciso: al blocco dei titolari sono stati aggiunti giovani di valore. D’Andrea, Oliveri, Stoppa, Ambrosino sono entrati bene, ma vanno gestiti. I risultati non si ottengono dall’oggi al domani, ma con pazienza», ha commentato Vivarini. E come dargli torto.