Tuttosport: “Serie B, Catanzaro in vetta Noto: «Abbiamo un gioco e diamo spettacolo. Ma sono altri i club che puntano alla serie A»”
L’edizione odierna di Tuttosport si sofferma sul Catanzaro e su Noto il quale ha parlato del buon avvio di stagione della sua squadra.
Il suo più grande merito è quello di aver mantenuto le promesse che ha fatto. E, come accade in politica, è tutt’altro che scontato che succeda anche nel calcio. E questo, a Catanzaro, lo sanno bene. Floriano Noto si definisce «razionale», ma anche «molto scaramantico». Per i tifosi giallorossi è semplicemente il presidente che ha riportato la passione al Ceravolo, a una città e, più in generale, a un’intera tifoseria che, oggi, guarda tutte le rivali di Serie B dall’alto al basso: «Certo che sono contento! Come potrei non esserlo con 10 punti dopo quattro partite? L’anno scorso abbiamo stravinto il campionato. Non posso davvero che essere felicissimo del mister, dei ragazzi e della struttura societaria».
Per il Catanzaro è la migliore partenza in B della propria storia. Si è dato un pizzicotto per assicurarsi che non stia sognando? «Sono una persona molto razionale per cui i sogni li lasciamo ai tifosi. Noi dobbiamo fare un campionato che ci porti alla salvezza. Ben vengano questi risultati. Prima arriviamo ai punti salvezza e meglio è».
Il segreto del successo è remare tutti nella stessa direzione e a Catanzaro sembra essere proprio così. A cosa è dovuta questa simbiosi? «Credo che si sia creata una perfetta armonia. C’è un gruppo molto solido. La nostra bravura è stata quella di non smembrare la squadra, dall’allenatore ai giocatori. In più c’è il pubblico che è molto vicino alla squadra. Per noi, è un dodicesimo uomo in campo quando giochiamo in casa. Si è venuta a creare questa alchimia e speriamo che duri il più a lungo possibile».
Ha riportato passione in una città che ne aveva bisogno. «La città vive di calcio, è molto passionale. I tifosi sono molto “calienti” e si è venuta a creare questa grande simbiosi. Loro ci aiutano moltissimo e li ringrazio tantissimo perché ci stanno sempre vicino. Anche a circa 1.400 chilometri di distanza c’erano quasi mille persone in curva e più 500 sulle tribune. È una tifoseria da primato che non si vede in giro facilmente».
Con un Ceravolo sempre tutto esaurito si può puntare in alto? «Non ci vogliamo illudere, meglio restare con i piedi per terra. Sono solo le prime partite, il campionato è lungo e le big si devono ancora consolidare».
Crede che il nuovo impianto sia all’altezza delle ambizioni del suo Catanzaro? «Sicuramente come terreno di gioco e strutture interne, sì. Penso, però, che uno stadio nuovo fosse la migliore soluzione, ma tocca alla classe politica prendere queste decisioni. Vediamo come va quest’anno e poi si valuterà».
Quando ha scelto mister Vivarini avrebbe mai immaginato che si sarebbe divertito così tanto? «Giocammo contro di lui. Lui era l’allenatore dell’Aprilia e io un semplice tifoso del Catanzaro e avevo notato che la sua squadra giocava molto bene. Poi l’ho seguito e appena era libero l’abbiamo subito contattato. Lo stimo come persona e come allenatore».
Alla faccia di tutti gli stereotipi sulle neopromosse, il Catanzaro vince giocando allegramente il suo calcio offensivo. È più bello così? «Essendo un gioco, il calcio deve dare anche spettacolo. Il mister fa un gioco molto spettacolare. È bello vedere una partita del Catanzaro e i complimenti fanno piacere».
Catanzarese lei, catanzarese Iemmello. Crede che il suo bomber possa entrare nella storia del club come hanno fatto Mammì e Palanca? «Secondo me ci è già entrato a tutti gli effetti. È il goleador più prolifico e ci ha riportato in Serie B dopo tanti anni».
Dopo la sosta, al Ceravolo, arriva il Parma. Come si prepara a questa sfida? «Siamo coscienti che affronteremo una squadra che, a differenza nostra, è stata costruita per andare in Serie A. E, quindi, dalla nostra dovremo mettere grande attenzione, concentrazione e determinazione. Sicuramente sarà una bella partita: che vinca il migliore. Speriamo che il pubblico ci aiuti durante tutta la partita. Incrociamo le dita».
Se a gennaio la squadra dovesse essere ancora in alto, si sente di promettere un ulteriore sforzo per puntare sin da quest’anno alla promozione? «Guardi, sono molto scaramantico. Preferirei non parlare di queste cose (ride, n.d.r.). Vediamo come va a finire, ma la A non è quello a cui, in questo momento, punta il Catanzaro».