Tuttosport: “Serie B, Brescia nel caos: Cellino rimane!”
L’edizione odierna di Tuttosport si sofferma sulla serie B e sul caos in casa Brescia.
E adesso al Brescia è il caos. O almeno così sembra all’apparenza, ma forse quanto accaduto ieri potrebbe essere davvero la vera svolta. È successo che il Cda biancoazzurro ha respinto le dimissioni che Massimo Cellino aveva ufficializzato martedì tramite una lettera aperta alla città. Dimissioni ufficializzate, ma mai ratificate. Continua così la partita a scacchi, con il Tribunale diretto interessato avendo predisposto un maxisequestro cautelativo di 59 milioni di euro per beni mobili e immobili appartenenti all’imprenditore di Cagliari, accusato di reati fiscali tra i quali evasione ed estero vestizione tramite una società lussemburghese collegata alla Eleonora Immobiliare, che a sua volta è legata alla Brescia Holding, controllante del Brescia calcio.
Ovvio che di mezzo ci sia anche il club calcistico. Del quale Cellino non vorrebbe (all’apparenza) più saperne nulla, ma non funziona così e il Cda (nel quale ci sono adesso anche uomini del Tribunale) gliel’ha ricordato ieri respingendo di fatto le dimissioni. Il comunicato emesso dai componenti del Consiglio di amministrazione, in verità, è più morbido e recita così: “Tutti i consiglieri presenti all’unanimità hanno ritenuto opportuno richiedere al Dott. Massimo Cellino la disponibilità ad essere nuovamente nominato nella carica (di presidente, ndr) e hanno all’uopo conferito mandato al dott. Stefano Midolo e al dott. Luigi Micheli. Il consiglio di amministrazione si riunirà nuovamente il 29-11-2022”. Un modo gentile, ma altrettanto fermo, per dire al proprietario delle Rondinelle che non è il momento dei passi indietro. Lui ha messo il Brescia in questa situazione e lui dovrà adesso trovare una soluzione, in concerto con le autorità giudiziarie. Cellino non può più esimersi dalla sua reale volontà: la società è in vendita oppure confidando nel ricorso sul maxisequestro (che ha però quasi nulle possibilità di essere accolto), che verrà discusso a fine gennaio, l’industriale che ha fatto fortuna con l’azienda di famiglia operante nel grano, ma anche con il calcio, è convinto che basti far passare la buriana per restare in possesso del Brescia calcio?
Un’altra figura chiave in questo momento è l’amministratore giudiziario Pierangelo Seri: Cellino soffre la sua presenza, ma non può esimersi dal doverci fare i conti. Anche perché nel frattempo bisogna portare a termine una stagione che ripartirà
domenica 27 con la gara casalinga contro lo Spal nella quale il compito degli uomini di Clotet sarà quello di tornare alla vittoria dopo sette partite (più una di Coppa Italia) di astinenza. Il Brescia non vince dal 16 settembre (1-0 sul Benevento, gol di Bianchi in pieno recupero). Se il Cda ieri avesse nominato un nuovo presidente forse sarebbe stato anche peggio perché un altro personaggio con un ruolo apicale, mentre Cellino avrebbe comunque continuato a gestire la società nelle retrovie, avrebbe aggiunto confusione al caos. Ora però la svolta può essere una sola: la cessione del Brescia calcio, sempre che esista una proposta credibile e congrua in una delle città più industrializzate d’Italia, ma che in passato si è troppo spesso disinteressata del calcio.