Tuttosport: “Serie A più spalmata per incassare di più. I nuovi orari”
“Due strade diverse per arrivare a 1.05 miliardi di euro l’anno per il triennio 2018-21. E’ l’obiettivo esplicitato in modo ufficiale dai bandi pubblicati ieri dalla Lega Serie A: quello per gli operatori della comunicazione e quello per intermediari indipendenti. Infront e Lega hanno cercato di rendere più variegata l’offerta rispetto alla fumata nera di giugno. I classici pacchetti da 8 squadre dove dovrebbero finire Inter, Juventus, Napoli e Milan ma non la Roma – definiti “A” e “B” per tv su satellite e digitale – sono stati estesi anche ai colossi di internet con il pacchetto “C”. Per i network televisivi (i riferimenti sono ovviamente Sky e Premium) il minimo è di 260 milioni di euro. Per le aziende del web invece il prezzo è più basso: 160 milioni. Il motivo principale è legato al fatto che il pacchetto C non dà la possibilità di trasmettere le partite nei locali pubblici e nelle camere di albergo. La speranza è anche quella di riuscire a convincere le imprese del settore a entrare in gara, a differenza di quanto successo sette mesi fa. L’indiziato principale è il gruppo Perform ma forse la cifra potrebbe risultare ancora troppo alta. Gli ultimi due pacchetti sono “D1” e ”D2”: chi li acquista avrà tutto il campionato. Il primo ha un prezzo di 144 milioni, il secondo 166 perché ha più partite in esclusiva. E’ qui che dovrebbe finire la Roma: su D1 le partite casalinghe dei giallorossi, su D2 le trasferte. Infront ha deciso di dividere il pacchetto D, unito dell’ultima asta, nella speranza di alimentare concorrenza di fronte a una proposta più variegata. La somma di questi minimi è pari 990 milioni. Si arriverebbe a un miliardo e 50 milioni con i diritti accessori. Termine per le offerte le 13 del 22 gennaio. CINEMA E TEATRI MA A PIU’ DI 50 KM Inserito anche il pacchetto dedicato a cinema e teatri che dà la possibilità di trasmettere partite a pagamento in sale distanti almeno 50 chilometri dallo stadio dell’evento. Confermate le nuove finestre, già presenti a giugno: 8 orari differenti dal sabato alle 15 al lunedì alle 20.30. Confermata anche la finestra delle 19 (anziché le attuali 18.30) nei turni infrasettimanali. A pagina 47 è stata inserita la clausola che dà alla Lega la possibilità di cambiare il nome della competizione. L’ha voluta Carlo Tavecchio per alimentare la concorrenza in vista della scadenza del contratto con Tim, che prevede anche il naming right, a giugno 2018. Ma alla fine dovrebbe essere prolungato l’accordo con Tim”. A riportarlo è l’edizione odierna di Tuttosport.