L’edizione odierna di Tuttosport si sofferma sulla Premier League e il caso City.
Lunedì pomeriggio si è conclusa la prima battaglia nella guerra in corso fra la Premier League e il Manchester City. Dal punto di vista legale, il club di proprietà del City Football Group ha ottenuto una vittoria, anche se non così schiacciante come poteva sembrare dai toni trionfalistici del comunicato successivo alla sentenza. Il collegio indipendente incaricato di giudicare la legittimità delle regole sulle Transazioni con Parti Correlate, introdotte nel dicembre 2021 in seguito all’acquisizione del Newcastle da parte del fondo PIF, ha accolto solo alcune delle obiezioni sollevate dal Manchester City.
Tuttavia, l’obiettivo principale del City è stato raggiunto: le norme che regolano gli accordi commerciali tra club e società collegate sono state dichiarate illegali, in quanto non tengono conto dei prestiti senza interessi che molti azionisti concedono ai club della Premier. Questa decisione stabilisce che al City è stato ingiustamente impedito di concludere due importanti accordi di sponsorizzazione con Etihad e First Abu Dhabi Bank all’inizio dell’anno.
La sentenza apre la strada non solo alla possibilità di stipulare accordi di sponsorizzazione con parti correlate in modo più significativo, ma anche a richieste di risarcimento per abuso di posizione dominante da parte della Premier. Il collegio ha evidenziato che dei 4 miliardi di sterline di prestiti complessivi concessi in Premier, 1,5 miliardi provengono dai proprietari e dagli azionisti. Se tali prestiti dovessero essere soggetti a tassi di interesse commerciali, molti club, come l’Arsenal, che ha usufruito di 200 milioni di prestiti, potrebbero violare le regole del Fair Play Finanziario interno.
La decisione del collegio ha anche affermato che gli interessi sui prestiti devono essere inclusi nel calcolo della redditività e sostenibilità dei club. Il City aveva sostenuto che questi prestiti, concessi senza interessi e in alcuni casi non soggetti a restituzione, violassero le regole. Il club di Manchester ha quindi avviato un’azione legale contro la Premier, sostenendo che tali regole fossero contrarie al “Competition Act” del 1998.
Il collegio ha dato ragione al City su una questione fondamentale: le nuove regole, che impongono l’onere della prova per dimostrare che gli accordi con parti correlate siano conclusi a valore di mercato equo, sono illegali perché non considerano i prestiti senza interessi. Questo segna un punto a favore del City in una battaglia che si preannuncia lunga e che potrebbe ridefinire le regole e le gerarchie all’interno della Premier League.
Nel frattempo, secondo “The Athletic”, il direttore sportivo dei Citizens, Txiki Begiristain, potrebbe lasciare il club a fine stagione, una decisione che non sarebbe collegata al processo in corso.