Tuttosport: “Samp, Palermo e Bari. Quando le big steccano”

L’edizione odierna di Tuttosport si sofferma sulle prime due giornate di B e le big come Palermo, Bari e Sampdoria che hanno steccato ritrovandosi a 0 punti.

Non è la prima volta che accade, e non sarà neanche l’ultima: semplicemente, la Serie B è sempre così, pronta a beffarsi del blasone e dei pronostici troppo scontati. Fa un certo effetto vedere le maggiori città della categoria in fondo alla classifica. Per vederle primeggiare bisogna leggere la graduatoria al contrario: Palermo e Bari a zero punti (insieme alla Carrarese), Sampdoria con un solo punto. Intanto, a Bolzano, il Südtirol sorride incredulo, stropicciandosi gli occhi nel vedersi primo in classifica, da solo e a punteggio pieno. Certo, è ancora troppo presto per trarre conclusioni. Per capire se certe crisi sono fondate, bisognerà aspettare almeno la quarta giornata, quella del prossimo fine settimana, dopo il turno infrasettimanale di domani e mercoledì.

La sensazione diffusa è che le grandi squadre della Serie B siano rimaste in spiaggia a godersi il sole, come se fosse ancora Ferragosto, mentre le piccole squadre si sono presentate tirate a lucido, pronte a sgambettare le nobili e a farle decadere. Un problema che le big della Serie B devono sempre affrontare è calarsi nella categoria, giocando “da Serie B”, ovvero senza risparmiarsi dal primo al novantesimo minuto, compensando le carenze tecniche con un’energia agonistica superiore a quella degli avversari più titolati. Questo approccio paga quasi sempre e spesso fa la differenza.

Prendiamo ad esempio la partita del Cittadella di sabato sera a Brescia: fortunato a restare sullo 0-0 quando il Brescia ha colpito due pali, ma bravo, anzi bravissimo a vincere la partita in dieci uomini dopo l’espulsione di Pavan, trovando la rete della vittoria con Carissoni. Tra le tre “crisi”, quella della Sampdoria è forse la più preoccupante. Il 2-2 di Frosinone era stato interpretato in modo positivo, ma lo 0-1 subito dalla Reggiana sabato sera ha visto Pirlo peggiorare la situazione, affermando che “giocare in casa ci mette pressione”. Un alibi già utilizzato l’anno scorso, quando però la squadra era composta principalmente da giovani promettenti e non dall’attuale formazione, che è una delle più accreditate per la promozione, grazie anche a un attacco con Coda e Tutino (36 gol insieme nella scorsa Serie B) e una squadra capace di eccellere.

Per il Palermo, il discorso è diverso. La squadra è stata forse sopravvalutata e l’arrivo di Sirigu sembra quasi un “commissariamento” per Dionisi, che finora sembra lontano parente di quell’allenatore capace di eliminare il Monza di Berlusconi ai playoff con l’Imolese e di vincere la Serie B con l’Empoli. Anche per il Bari di Longo il discorso è simile. Ha ereditato una squadra che si è salvata ai playout con la Ternana e che ha cambiato quattro allenatori in una stagione. È giusto dargli tempo, considerati i numerosi nuovi arrivi (Novakovich, ad esempio, sta dando l’esempio), ma le cronache suggeriscono che tra la dirigenza dei De Laurentiis e l’allenatore non scorra tutto liscio. Forse gli ultimi giorni di mercato risolveranno i problemi per tutte e tre le squadre con acquisti decisivi. Ma, prima di puntare su grandi colpi di mercato, sarebbe necessario lavorare sull’atteggiamento, ovvero con quale dignità le squadre si presentano in campo.