Tuttosport: “Riforma del calcio italiano. Gravina forza la mano”

L’edizione odierna di Tuttosport si sofferma sulla riforma del calcio e su Gravina.

Gabriele Gravina accelera sulla riforma del calcio bloccata dai veti incrociati delle singole componenti. Il presidente Figc ha convocato un’assemblea straordinaria federale per l’11 marzo con un punto fondamentale all’ordine del giorno: l’eliminazione del ‘diritto di intesa’. Si tratta del meccanismo previsto dall’articolo 27 dello Statuto della Federcalcio che permette a una singola Lega, toccata dalla modifica dell’ordinamento del suo campionato, di bloccare la decisione dell’assemblea anche se presa con il 75% dei consensi, la maggioranza qualificata necessaria per cambiare numero di squadre, promozioni e retrocessioni. In funzione di questa norma basterebbe il 5% della Lega B per bloccare una decisione presa da tutte le altre componenti, così come il 12% della Serie A o il 17% della Lega Pro.

Percentuali nei fatti ancora inferiori, visto che la posizione delle singole Leghe potrebbe essere determinata dalla metà più uno dei club che ne fanno parte. Ecco perché Gravina ha deciso di rompere gli indugi: «Abbiamo fissato il primo atto ufficiale dell’avvio di un progetto di riforma del calcio. Ho fatto ricorso alla mia prerogativa di convocare un’assemblea generale per togliere l’intesa alle singole componenti, una sorta di blocco che non permetteva la riforma. Se entro quattro mesi le componenti, attraverso tavoli tecnici che organizzeremo a breve, riusciranno a trovare l’accordo ben venga, altrimenti sarà l’assemblea straordinaria, togliendo come auspico l’intesa, a procedere a una scelta strategica di riforma».

Gravina vuole creare un ambiente economicamente più sostenibile. L’obiettivo non è ridurre il numero di squadre, a quello si potrà arrivare per il mancato rispetto di norme di iscrizione più severe che faranno una selezione naturale. Gravina punta soprattutto alla riduzione del turnover interno di ogni categoria: meno retrocessioni. Non sarà facile perché gli equilibri sono sottili. Potrebbero passare da tre a due le retrocessioni dalla A alla B o potrebbe essere introdotto uno spareggio tra terzultima di A e terza di B sul modello di quanto accade all’estero. Qui però potrebbe aprirsi una negoziazione su un incremento della mutualità dalla massima divisione alle categorie inferiori per compensare la riduzione delle retrocessioni.