L’edizione odierna di Tuttosport si sofferma sulla Reggina e la cessione del club che sarebbe vicina.
La Reggina è in vendita. La voce, iniziata a girare nelle ultime ore come semplice ipotesi, ci è stata confermata da una autorevole fonte societaria: la trattativa per la cessione procede in maniera serrata, si fa sapere a Tuttosport. Per cui, lo scenario per l’immediato futuro della Reggina è il seguente. Entro domani il club amaranto dovrà regolarizzare l’iscrizione alla Serie B. Ottenuta una settimana fa l’omologa dal Tribunale di Reggio Calabria per il piano di rientro del debito ereditato dal precedente proprietario, Luca Gallo, adesso per essere in regola l’attiuale padrone, Felice Saladini, deve saldare circa 8 milioni di pagamenti relativi alla sua gestione, riguardanti i primi tre mesi del 2023.
Il club amaranto continua a mostrarsi tranquillo, non ci saranno problemi nel rispettare i termini dell’iscrizione, si fa filtrare da giorni. Subito dopo questo passaggio cruciale, potrebbe già esserci il cambio di proprietà, giusto a un anno da quello precedente. Sui possibili compratori, vige il riserbo assoluto, esattamente come quando subentrò Saladini: nel giugno scorso il suo nome venne fuori soltanto a trattativa di fatto conclusa. Ma perché Saladini lascerebbe a distanza di un anno, quando era stato dipinto come il salvatore della patria, visto che nel 2022, prima del suo avvento, la Reggina ha rischiato seriamente di ripartire dai dilettanti? Sicuramente, hanno avuto un peso le bordate piovute da tutte le parti sulla sua società, da mesi è un autentico tiro al bersaglio. Alla fine la Reggina ha pagato con 5 punti di penalizzazzione che comunque non le hanno impedito di qualificarsi per i playoff e disputare un campionato al di sopra delle aspettative, nonostante nel girone di ritorno i ragazzi di Pippo Inzaghi abbiano perso parecchi colpi. Però, negli ultimi mesi è stato un autentico fuoco di fila sulla Reggina.
Andrea Abodi, Ministro dello Sport ed ex presidente della Lega B, si è schierato con la linea della Figc: da tempo Gravina sostiene che la legge dello Stato utilizzata dalla Reggina per rientrare del debito turba la regolarità della competizione sportiva, che è poi quel che pensano anche gli altri club della B: facile fare una squadra competitiva se poi non si onorano le scadenze federali dei pagamenti, dicono. Il club più sulle barricate è il Brescia di Cellino che non smette di sperare di essere riammesso in B al posto degli amaranto. Dopo l’omologa del debito, il patron del Brescia prima ha fatto ricorso in Appello, adesso partirà un’istanza alla Covisoc per ottenere nel dettaglio i numeri della situazione finanziaria della Reggina. Insomma, la proprietà del club calabrese potrà anche cambiare. Ma chi dovesse subentrare non erediterà una situazione semplice. Però fra i tifosi reggini ci si consola: un anno fa la situazione faceva più paura.