L’edizione odierna di Tuttosport si sofferma sul Mondiale in Qatar ad orario inconciliabili per i minori.
Vietato ai minori. Questa che vi stiamo raccontando è la storia di un altro Mondiale negato: a tutti i giovani in generale e ai bambini in particolare. Ai potenziali tifosi di domani che, già adesso, non sono più né attratti né appassionati ai ritmi e ai tempi del calcio. Così, tra le tante assurdità di questo Mondiale giocato in inverno, la Fifa si porta appresso anche la (pesantissima) responsabilità di aver escluso dalla festa milioni di giovani e di bambini.
Non è affatto un dettaglio statistico fine a se stesso o legato alla contingenza, perché contribuisce a tagliare il ramo su cui è seduto il calcio: quello della passione tifosa. Già da tempo si è alzato da più parti l’allarme per la disaffezione dei giovani verso il calcio. Un grido che si leva a diversi piani: dagli organizzatori della Superlega giù giù “per li rami” fino all’ultima accorata lettera “pro riforme” del presidente della Lega Pro italiana, Francesco Ghirelli: «… l’assenza delle generazioni millennials, i nativi digitali nati tra il 1980 e il 1994, e la totale assenza della Generazione Z, i nati tra il 1995 e il 2010, il futuro rimane messo for- temente in discussione e/o precluso al calcio».