Tuttosport, prossimo avversario: “Inter in crisi, Mancini sa solo brontolare”

L’edizione odierna di “Tuttosport” fa il punto sul momento in casa Inter, un momento quasi di crisi, dopo il derby perso contro la Juventus, e un altro in arrivo in Tim Cup prima del match contro il Palermo. Di seguito quanto si legge: ““Dispiace mettere il dito nella piaga, ma non se ne può fare a meno: l’Inter si è spappolata. Non scandalizza che abbia perso a Torino con la Juventus, ma preoccupa il cedimento strutturale di tutta la squadra, incapace di giocare decentemente per più di venti minuti, durante i quali per altro non segna, si demoralizza e finisce deconcentrata. Viene il sospetto che il primato conquistato nelle prime dieci giornate sia stato frutto di favorevoli congiunzioni astrali (e arbitrali) e non di una autentica forza tecnico-atletica come, invece, speravano la dirigenza e Roberto Mancini. […] l’équipe, benché rinnovata in ogni reparto e apparecchiata per fare sfracelli, si è rivelata fragile, non all’altezza di competere con le avversarie più titolate – si legge -. Esclusi Handanovic e Palacio (vecchia guardia), la rosa non merita la sufficienza. […] Il vero problema è che i malumori dell’allenatore si irradiano a 360 gradi e colpiscono i calciatori, privandoli di lucidità e insinuando nel loro animo i pungiglioni del pessimismo, della negatività. Ergo, addio furia agonistica. Sarebbe assurdo scaricare ogni responsabilità sul trainer. Probabilmente c’è qualcosa che non va nell’ambiente; i rapporti a livello societario si sono guastati, prevale l’irritazione sullo spirito di collaborazione necessario a infondere serenità e fiducia. […] In sintesi, i nerazzurri sono conciati maluccio e rischiano di sbandare ulteriormente. Urge una sterzata, ma non c’è nessun volontario disposto a intraprendere simile manovra. Intanto, il piatto piange e la graduatoria, pure. Se all’Inter dovesse sfuggire una piazza nelle più importanti coppe europee, sarebbe un bagno di sangue. E che fa Mancini per reagire? Mugugna, brontola, scuote il capo come tutti quelli che non ce l’hanno”.