In una lunga intervista rilasciata a “Tuttosport” Cesare Prandelli, imminente nuovo tecnico del Valencia, si è così espresso sull’ex rosanero Andrea Belotti, oggi al Torino: “Nel Toro è letteralmente esploso, tra il girone di ritorno della scorsa stagione con Ventura e queste prime partite con Mihajlovic. E dà la sensazione di poter ancora migliorare tantissimo. «E’ così. Sta migliorando in tutto. E’ sempre più lucido e coordinato, presente in ogni fase del match. Segna e fa segnare. Crea spazi, si sbatte, recupera palloni, detta l’assist, segna a ripetizione in ogni modo. Di testa, di piede. Destro, sinistro. Da solo sa arroventare due o tre difensori. Ha una generosità eccezionale, superiore alla media. E quando un bomber così bravo sottoporta è anche così generoso, sa far innamorare tutti immediatamente. E’ un trascinatore. E poi è umile. Un gran lavoratore. Nel calcio moderno tutti devono dare tutto, anche gli attaccanti. Con in campo uno come Belotti, è più facile che una buona squadra si trasformi in una supersquadra. Con uno come lui… se ovviamente hai una rosa all’altezza in ogni reparto, fatto imprescindibile… puoi puntare anche allo scudetto. Belotti può diventare il centravanti per eccellenza dell’Italia per tanti anni. Ventura lo conosce bene, lo ha lanciato in granata, ora farà la stessa cosa in azzurro. Io gli auguro di restare al Toro, perfino di vincere lo scudetto in granata. Ma è chiaro che un talento come lui appare destinato a raggiungere una squadra al top in Europa, non solo in Italia». Chi le ricorda? «Un misto di tre grandi attaccanti. In certe movenze mi ricorda Graziani. In altre, Vieri. Ma ha pure qualcosa di Chinaglia. Detto questo, l’importante è che rimanga Belotti. E continui a lavorare con umiltà. E quindi a migliorare». Ventura sta per convocare anche Benassi, oltre a Belotti. Altro giocatore già individuato da lei anni fa. «Sì, lo dicevamo prima. Sono tutti predestinati. Visto che stiamo parlando del Toro: lui, Belotti, Baselli, Zappacosta. Come Belotti, anche Benassi si merita la convocazione. E’ un centrocampista completo. Fa bene la doppia fase. Sa ricoprire due o tre ruoli in moduli diversi. E ha grandi margini di miglioramento, è giovane e determinato». […]”.