“I negoziati tra i Petroni e i Corrado per la cessione del Pisa, secondo voci accreditate, riprendono sotto traccia, ma la situazione è ormai vicinissima a precipitare, e anche la trasferta di domani a Cittadella è messa in forse per la protesta dei tifosi. Un segnale che le cose stanno andando verso il baratro è arrivato in apertura del Consiglio comunale, quando il sindaco Filippeschi ha riferito che purtroppo non è andata a buon fine la trattativa: «E ora non ci sono più i tempi per fare questa operazione. Ho espresso a tutti il mio rammarico, la mia sorpresa, il mio stupore. Adesso incombe sulla società un futuro molto difficile. Però queste difficoltà potrebbero non interrompere la stagione sportiva». Entro stasera il Pisa deve pagare circa 1,4 milioni per evitare altri tre punti di penalizzazione, oltre a quello già in arrivo per la mancata cor Quiresponsione dei contributi ai tesserati per le mensilità di luglio e agosto. Di questi pagamenti per ora non c’è traccia: una vera corsa contro il tempo, per evitare anche il pericolo di una massiccia fuga di giocatori che hanno messo in mora la società. Da giorni ormai la parola “fallimento” comincia ad aleggiare come uno spettro sul Pisa: il bilancio al 30 giugno parla di 1,8 milioni di debiti e questi debiti sono cresciuti negli ultimi mesi. I mancati pagamenti di stipendi e contributi preoccupano molto, sebbene una vendita in tempi brevi aiuterebbe a raddrizzare la barca. Come con il Celta Dopo l’annuncio del sindaco sono intervenuti i tifosi, che nella notte precedente avevano affisso in tutta la città decine di striscioni contro l’attuale proprietà, con un messaggio molto chiaro: “Se Petroni non vende, il Pisa non gioca”. Ieri sera è arrivato quindi l’appello dei gruppi della curva Nord: «Nell’affollatissima assemblea alla Leopolda della scorsa settimana, la città intera aveva espresso un’unica linea chiara e decisa: “se non ci sarà il passaggio di proprietà non si giocherà…”. Coerenti con la scelta presa tutti insieme il ritrovo per l’intera tifoseria continua la nota è venerdì 16, alle 14,30 all’Arena Garibaldi. Pur essendo un giorno lavorativo è fondamentale la presenza di tutti». L’orario e il luogo sono quelli della programmata partenza della squadra verso Cittadella, dove il Pisa dovrebbe giocare domani alle 15. Sembra quindi che si vada verso una riedizione di Pisa-Celta Vigo, l’amichevole che saltò il 3 agosto quando oltre mille tifosi (ultrà ma anche “moderati” e famiglie con bambini) circondarono pacificamente il pullman della squadra impedendole di arrivare allo stadio per la partita. L’appello del prefetto Sulle vicende del Pisa è intervenuto anche il prefetto Attilio Visconti, parlando all’emittente locale 50 Canale: «Ho il dovere e sento il dovere di formulare un richiamo alla calma assoluta. Credo che l’interesse di tutti e di una città che ha una tradizione di sopportazione, pazienza e accoglienza non può certo degenerare in manifestazioni violente o in turbative per l’ordine e la sicurezza pubblica, perché non gioverebbero per niente alla causa». Lo stesso prefetto si è rivolto però anche all’attuale proprietà: «E’ tempo di fare definitiva chiarezza. Non si è ben capito dove si vuole andare a parare e perché si trascini per così tanto tempo questa situazione e con così tante contraddizioni. Bisogna capire se si vuole rimanere a Pisa o andare via da Pisa. E se si vuole rimanere, a che condizioni, e se si vuole andare via allora spiegare perché non lo si fa»”. Questo quanto si legge su “Tuttosport”.