L’edizione odierna di Tuttosport si sofferma sulla gara tra Palermo e Spezia.
L’uomo in più arriva dall’America. Philip Platek sbarcherà in Italia infatti dagli States, lunedì 23, per essere in serata sugli spalti del Barbera di Palermo e quindi assistere al match degli aquilotti contro i rosanero. Il presidente americano si tratterà fino all’1 novembre, anche per poter seguire i lavori allo stadio Picco, forse pronto per la prima in casa il prossimo 28 ottobre, per il match contro il Cosenza. Lo Spezia parte da qui, dalla spinta dirigenziale, ma anche dal grande lavoro su gambe e testa di Massimiliano Alvini. Un uomo di altri tempi, forse oggi un po’ scoraggiato dall’andamento dei suoi, ma caratterialmente tutt’altro che arrendevole. La sua storia parla di partenze a singhiozzo, e quella dello Spezia sembra sulla stessa linea.
In Sicilia dopo tre risultati utili consecutivi, il mister prova a giocare la carte del coraggio, insistendo sul 3-4-1-2, ma soprattutto andando alla definitiva ricerca di un’identità di squadra. Un lavoro complesso, tra molti mal di pancia, quelli di Dragowski, Verde, Zurkowski, l’ultimo in ordine di tempo di Ekdal (dal ritiro della nazionale), e poca medicina per guarire, che non siano i risultati e la classifica. Alvini, dicevamo, entrato già nel tessuto connettivo della città, pronto a quell’esordio in casa dopo otto trasferte consecutive. Ma prima c’è Palermo, contro quel Corini che prima dell’arrivo di Motta, non fu distante dal sedere sulla panchina che era stata di Italiano: «La classifica non è positiva – ammette Alvini – ma avremmo meritato di sicuro qualche punto in più fino ad oggi. Però oggi la squadra ha un’identità e una sua solidità. La squadra mi piace per come si esprime, avremmo potuto strappare i tre punti con Pisa, è realtà. Ma questo è un gruppo solido, serio, che ha voglia di far risultati positivi e di crescere».
Tra le realtà sulle quali il tecnico toscano sta facendo più affidamento, quel Rachid Kouda, 21 anni, che nei panni del trequartista ha saputo esprimere un repertorio notevole; pagato circa 500 mila euro dal Picerno, sembra una delle pochissime scommesse che potrebbero essere vincenti di un Macia che non ha molti estimatori da queste parti. Una tipologia di giocatore che in B non esiste, per fantasia, potenza, velocità di pensiero: «Kouda è stato allenato molto bene nella passata stagione – racconta ancora Alvini – da un allenatore bravo, che l’ha migliorato conferendogli grande maturità. Il ragazzo sta crescendo tanto, deve continuare così, lavorando forte e ascoltando lo staff; è un ragazzo serio ed è un vero piacere allenarlo». Proprio per tastare Kouda e per verificare la condizione generale, Alvini, pur senza quelli impegnati in gare internazionali, ha fatto disputare in questi giorni un test con la Primavera finito 8-0, dove si è rivisto in gol anche Luca Moro. Per l’attaccante di proprietà del Sassuolo, in prestito alla Spezia, la possibilità di tornare titolare a Palermo; una mossa di Alvini per sbloccare un giocatore partito forte con la doppietta al Sudtirol ma poi spentosi dopo il rigore fallito a Catanzaro. Rientrerà Bertola, esce per un altro infortunio Muhl.