Tuttosport: “Per Cassano un tramonto in solitudine. I motivi del no al Palermo”

“Indifferenza. È il clima che si respira a Bogliasco intorno ad Antonio Cassano. Eppure in questi anni il fantasista di Barivecchia aveva fronteggiato ogni situazione: dall’essere considerato il bambino prodigio ai tempi di Bari, dall’essere osannato a Roma, fino all’apice della carriera a Madrid. Poi il rilancio alla Sampdoria, un po’ di peregrinare alla ricerca del vecchio Cassano e ancora la Sampdoria. Ma il numero 99 comunque era sempre riuscito a far parlare di sé. E a dividere la piazza: chi stava con lui, chi contro. Ora, invece, è tutto diverso. La decisione di escludere il giocatore dalla squadra che avrebbe preso parte al campionato era stata osteggiata da una parte della tifoseria blucerchiata a settembre, quando faticava ad arrivare i risultati. E allora, visto che gli assenti hanno sempre ragione, inevitabilmente erano spuntati i nostalgici. Poi Marco Giampaolo ha trovato il quid giusto, tanto che ogni domenica scegliere gli undici diventa sempre più difficile: Muriel è inamovibile, Schick un talento che vuole emergere, Fernandes fa a spallate con Alvarez. E di Cassano nessuno parla più, o quasi. Addio vicino In questo clima surreale, il talento barese offre la sua classe ai giovani della Primavera. Consigli, assist e pochi gol: “Tira, tira, non me la passare”, è solito dire ai suoi giovanissimi compagni di squadra. I piccoli blucerchiati lo guardano estasiati e Cassano si diverte. Per il numero 99 non è mai stata una questione di soldi ma di qualità della vita. Cassano a Genova si sente comunque ancora vivo, vicino alla sua famiglia, e pronto a dispensare consigli, almeno dal punto di vista calcistico. Per questo l’offerta del Palermo lo alletta poco, ancora meno quello della Cina, pronto a ricoprirlo di soldi pur di aumentare il tasso tecnico del campionato asiatico. Sono in corsa, o meglio erano o probabilmente non lo sono mai state, il Guangzhou R&F e lo Shandong Luneng. Si parlava di un ingaggio tra gli 8 e i 10 milioni all’anno. Così alla fine con ogni probabilità Cassano, a 34 anni, appenderà le scarpe al chiodo. A giugno, quando scadrà il contratto con la società blucerchiata. Una questione di orgoglio verso il club che ha fortemente ri-voluto ma che ad agosto lo ha escluso dalla lista dei 25. Affari di famiglia Domenica 22 gennaio inizierà anche il campionato di serie A2 femminile e la moglie Carolina Marcialis dovrebbe essere in vasca con la Unione sportiva Locatelli, squadra della città che l’ha accolta a braccia aperte dopo il suo momentaneo addio alla pallanuoto. Per il fantasista pugliese la famiglia conta più di tutto e i post “Ti amiamo tanto Genova” pubblicati sui social dalla moglie non lasciano molti dubbi sulla volontà della famiglia Cassano. Non c’è spazio e tempo per ricucire con la Samp, forse da parte del giocatore non c’è nemmeno più la voglia di rimettersi in discussione, anche se tante squadre di serie B, a cominciare dall’Entella del presidente Antonio Gozzi, gli avevano offerto un’occasione d’oro per ripartire. Finale amaro Appendere le scarpe al chiodo è una soluzione che alla fine dispiace più agli appassionati del mondo del calcio che allo stesso giocatore. Un epilogo in fondo non così terribile per chi in questi anni ha dato molto, anche se meno di quanto avrebbe potuto, in termini di classe e talento. In questi mesi la Sampdoria ha cercato di assecondarlo in tutte le sue richieste e l’attaccante non ha mai creato turbative all’ambiente. Probabilmente si andrà avanti così, fino a giugno, quando il numero 99 dovrà prendere una decisione definitiva. Anche in quel caso parlerà l’orgoglio, non il portafoglio. Se qualcuno, ovviamente, sarà ancora pronto a scommettere su un talento che si sta perdendo tra l’indifferenza generale.”. Questo quanto riportato da “Tuttosport”.