Tuttosport: “Paolo Di Nunno: «Ci rispetteranno tutti. Foschi rimane a Lecco»”

L’edizione odierna di Tuttosport si sofferma sulla promozione del Lecco e riporta le parole di Paolo Di Nunno.

Il giorno dopo il salto in B atteso mezzo secolo, fatica a trattenere l’emozione Paolo Di Nunno, il patron del Lecco artefice del doppio salto dalla D, vinta nel 2018-19, alla B. Pugliese di Canosa, assapora il trionfo nei playoff contro il Foggia, squadra della sua regione.

Come ha trascorso la notte? «Ho festeggiato coi miei collaboratori, il tecnico, i ragazzi: nessuno aveva voglia di riposare. La soddisfazione è tanta: nessuno ci credeva. Ci davano per morti, ma io ho sempre sostenuto che non eravamo inferiori. Siamo arrivati secondi col Pordenone, terzi per gli scontri diretti, a nove punti dalla Feralpisalò. In campionato abbiamo pagato a caro prezzo la sconfitta di Trento col rigore sbagliato all’inizio del 2° tempo: sono arrivate 4 partite senza gol, senza gli attaccanti infortunati».

Quando si era presentato a Lecco disse che avrebbe portato la squadra in Serie B. Le davano del visionario… «Ho preso il Lecco dal tribunale. Ci ho messo tanti soldi, a volte le mie parole sono state travisate, sono andato avanti alla mia maniera, come ho sempre fatto nella vita. La Serie D vinta con 27 punti di vantaggio sulla seconda, poi quattro campionati di Serie C: nel primo la salvezza, quindi due sesti posti centrando i playoff, infine siamo saliti in B, meritatamente».

C’è un segreto in una promozione con i pronostici avversi ? «La famiglia: la nostra è allargata, tutti si sentono coinvolti e felici di esserci, nessuna primadonna. Il gruppo ha fatto la differenza: crearlo non è da tutti, noi siamo stati capaci di realizzare una coesione e una empatia unica».

Quanti meriti attribuisce a Foschi? Rimarrà in B? «Penso proprio di sì. Ha espresso il desiderio di continuare con noi, ha detto di sentirsi un po’ lecchese, non vedo perché si debba cambiare. È in scadenza di contratto, ma non dovrebbero sorgere problemi perché possa fare una categoria importante che si è conquistato. La città e la tifoseria lo adorano».

Il problema stadio: il Rigamonti-Ceppi deve essere messo a norma per la Serie B: di quanti interventi necessita? «Giocare davanti ai nostri tifosi è fondamentale, una bomboniera dove possiamo costruire la permanenza in B. A giorni sentiremo i responsabili della Federazione per capire di quali lavori necessita. Penso che il sindaco Mauro Gattinoni e l’amministrazione comunale non si faranno scappare l’opportunità: due generazioni di lecchesi aspettano di vedere una categoria da cinquanta anni, non devono prendere l’auto e fare chilometri per esserci vicini».

Come pensa di intervenire sul mercato? «Non abbiamo il direttore sportivo. Ho otto figli, due di loro – Cristian e Gino – i più a contatto col mister sapranno fare le scelte migliori. La nostra forza è stata il gruppo che verrà preservato. Il capitano Giudici, Lepore, Battistini e tanti altri sono convinto che si faranno valere anche in B. Tra i rinforzi vorrei una mezza dozzina di giovani che pescheremo da Inter, Milan, Juventus e Atalanta, che ci ha dato Zuccon, che proveremo a trattenere come Girelli arrivato dalla la Cremonese e Bianconi, prestato a gennaio dall’Ancona”.

Lei continuerà a mantenere la massima carica? «Ho problemi di cuore. Tutte queste emozioni mi hanno dato gioia, ma i miei figli possono prendere il mio posto come presidente. Io però sono un passionale, soffro più a stare in tribuna che in panchina. Sono un vincente, non mi accontento mai, vedendo quello che è successo forse è giusto così».

Per il Lecco il prossimo sarà il dodicesimo campionato di Serie B. Ne ha disputati tre di Serie A, dove manca dalla stagione 1966-67: sognare il triplo salto della sua gestione è troppo? «In questo momento voglio godermi la Serie B: rimanerci e dare stabilità sarebbe il viatico migliore per fare calcio in provincia senza svenarsi. Ci ho messo tantissimi soldi e ho fatto tanti sacrifici: auspico che il territorio, gli sponsor, le istituzioni non mi lascino solo. La Serie B deve essere una opportunità per tutti, far capire quando sia bello questo angolo d’Italia».

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Redazione Ilovepalermocalcio