Tuttosport: “Palermo troppo fragile, Dzeko non perdona”
“Nel segno di Dzeko e Salah, ma con Totti nel cuore. La Roma supera 5-0 il Palermo, inanella la quinta vittoria consecutiva in campionato ma a tenere banco, anche allo stadio, è la querelle tra il capitano, Spalletti (e la società). All’annuncio delle formazioni, al nome del tecnico, dai Distinti Sud lato Montemario e da quello che rimane della Curva Sud, si leva una bordata di fischi. Lunghi, prolungati a tal punto che viene deciso di far partire subito l’inno “Roma, Roma” per nascondere l’imbarazzo generale. Poi, al primo coro, “C’è solo un capitano”, si ascolta qualche fischio. I promotori si fermano. Ci riprovano poco dopo e stavolta tutto l’Olimpico si unisce. Uno, due volte prima che l’arbitro Giacomelli dia il via alla gara. Ma il fantasma di Totti, tra l’altro in tribuna assieme alla moglie Ilary, aleggia per tutto il primo tempo. Quando Dzeko, a un metro dalla porta spalancata, riesce a spedire fuori, il coro pro-capitano riparte. Fortuna vuole, soprattutto per il bosniaco (apparso visibilmente frastornato dopo l’errore’), che il gol arrivi dopo nemmeno 120 secondi: cross di Pjanic, Struna va a vuoto e stavolta l’ex City non perdona. È la rete che indirizza la partita: il Palermo, privo di Sorrentino, Lazaar e Goldaniga ma con uno Iachini in più in panchina, prova ad opporsi mostrando però tutte le fragilità del momento. E il ko dell’Olimpico accorcia ulteriormente la classifica: a forza di esoneri, il Frosinone, terzultimo, è tornato a – 4. Rincorsa europea Per la Roma, invece, il terzo posto della Fiorentina dista appena due punti. Ma l’ultimo treno della Champions si annuncia stracolmo: oltre ai viola e alla squadra di Spalletti, c’è l’Inter. Aspettando il Milan, di scena stasera al San Paolo. La squadra di Spalletti ora ha il vento alle spalle. Anche ieri sera la partita è durata giusto il tempo che Dzeko si ricordasse di essere un centravanti. Il calendario che ha visto i giallorossi, dal ritorno di Spalletti, avere nelle ultime sette gare la possibilità di affrontare, tra le altre, le ultime cinque della classifica (Verona, Carpi, Frosinone, Sampdoria e Palermo) è stato sfruttato quasi al meglio (mancano soltanto i due punti con i gialloblù). Ma la rinascita si spiega anche con il lavoro del tecnico che, al netto della gestione del caso-Totti, è di assoluta qualità. La Roma è tornata ad avere un gioco, con una difesa che di partita in partita soffre sempre meno. Se col Real Madrid la perfezione era durata un tempo, ieri il Palermo non ha mai impensierito Szczesny. Il ritorno di Strootman E l’attacco è tornato a girare. Dzeko, con le due reti di ieri, è al terzo gol consecutivo, come Salah. Il secondo centro, nella doppietta dell’egiziano, è la fotografia del potenziale (a volte) inespresso dell’ex Chelsea: Nainggolan lo serve in velocità e per la solita frenesia che lo contraddistingue l’attaccante sbaglia lo stop. L’azione sembra finita ma Salah s’inventa dalla linea di fondo una parabola impossibile, carica d’effetto, che finisce in rete tra lo stupore generale. Ora l’unica cosa che può fermare la crescita e la rincorsa dei giallorossi – che ieri sera hanno riabbracciato anche Strootman (al rientro dopo 392 giorni) – è il tentativo di farsi del male da soli. Il caso Totti ne è l’emblema”. Questa l’analisi di Roma-Palermo condotta dall’edizione odierna di “Tuttosport”.