“Nell’album della sua stagione non può che entrare anche quel gol clamorosamente sbagliato contro l’Asteras: un pallone semplice da spingere in una rete che dista un passo, ma che per uno scherzo della fisica Sergio Araujo spedisce sulla traversa. Un’occasione divorata, non c’è dubbio, ma nell’annata dell’attaccante argentino, tale per cui il Torino è tornato a osservarne i progressi con grande attenzione, ci sono anche 11 marcature in 23 partite disputate nel campionato greco. Ha infatti giocato in prestito nell’Aek Atene con cui ha vinto il titolo, il centravanti cresciuto nel Boca Juniors e sul quale aveva investito pure il Barcellona, nel 2012. Allorquando il ragazzo con grandi qualità, e in attesa della nuova chance giusta per metterle in mostra in un palcoscenico importante, passava dai gialloblù dove è cresciuto al club blaugrana. Con i catalani ha tuttavia giocato soltanto nella seconda squadra, prima di far ritorno in patria, al Tigre, e quindi volare dal 2014-’15 nuovamente in Europa. In tempo per contribuire, da assoluto protagonista, alla promozione nella liga spagnola del Las Palmas: 23, in 39 gare, le perle dell’argentino nella stagione regolare che hanno lanciato gli isolani nel massimo campionato iberico (Araujo realizza pure 2 gol nei playoff). Un trend che ovviamente lo piazza tra i leader tecnici di un Las Palmas che, nel 2015-’16, affronta da neopromossa la Liga e ottiene la salvezza. Nel torneo successivo, dopo altri 2 gol in 11 partite la decisione di trasferirsi in prestito all’Aek Atene, dove in pochi mesi, tra le varie competizioni, mette a segno 9 marcature. Il discorso si ripete nella scorsa annata, quando dopo appena 2 presenze con il Las Palmas l’attaccante risbarca nella capitale greca. Dove, come detto, anche grazie alle sue 11 reti i gialloneri conquistano un titolo che mancava dal 1994. Un successo storico, insomma, tanto che l’Aek punta al riscatto di un giocatore che, nel momento in cui fosse depositato il contratto di acquisto da parte dei greci, il Toro sarebbe anche disposto a trattare con il club del presidente Aslanidis. POI C’È VARGAS Piace perché come si è visto garantisce una importante prolificità, Araujo, e poi perché l’investimento non sarebbe clamoroso. Il cartellino dell’attaccante che ha giocato nelle varie selezioni giovanili dell’Argentina, infatti, si tratta a meno di 10 milioni di euro, filtra dal suo entourage. Di sicuro la dirigenza granata lo conosce bene, visto che già un paio di anni fa si erano registrate mosse del Torino, sul sudamericano. Un peperino che a suo tempo si era rifiutato di sottoporsi a un alcol test pagandone le conseguenze, ma che in campo sa come fare la differenza. L’affare per adesso lo ha realizzato il Las Palmas (appena retrocesso in Segunda Division), che nel 2015 lo ha riscattato per appena 1,5 milioni di euro dal Boca Juniors. Ora però, trattando sul costo del cartellino, a realizzare l’affare potrebbe essere il Toro. Interessato ad Araujo come già lo erano state l’Inter e soprattutto il Palermo. Tra le altre c’è ora il Chievo, che punterebbe al prestito oneroso con diritto di riscatto, a valutare la fattibilità dell’operazione. L’operazione, come le altre legate al reparto offensivo, non andrebbe a chiudersi in tempi brevi, almeno per quanto riguarda la società granata. Si è scritto sovente ed è bene ribadire, infatti, che prima Cairo e Petrachi venderanno, poi rinforzeranno l’attacco. Magari con Araujo, elemento che potrebbe rappresentare una alternativa a Belotti, come essere compagno di reparto del Gallo agendo in posizione più defilata. Matias Vargas e Nicolas Gonzalez, intanto, sono gli altri elementi seguiti, per aumentare la pericolisità futura del Toro (il primo è più un trequartista offensivo, il secondo può anche agire al centro come Araujo)”. Questo quanto riportato dall’edizione odierna di Tuttosport.