L’edizione odierna di Tuttosport si sofferma sulla finale tra Padova e Palermo.
Due passi ancora, poi sarà storia. Saranno i più lunghi e anche i più faticosi per il Palermo che torna a giocarsi una finale dopo undici anni. Nel 2011 i rosanero di Delio Rossi si giocavano la Coppa Italia in un Olimpico con 40.000 palermitani, adesso la squadra di Sergio Baldini va a caccia della Serie B nella doppia sfida con il Padova. Si comincia il 5 in casa dei veneti, si finisce il 12 al Barbera. Occhio, però, a quello che succederà stamattina. Il giorno della finale di ritorno è anche l’electionday, a Palermo si voterà per il sindaco e da ieri tutte le forze politiche chiedono che la partita venga spostata perché l’ordine pubblico non potrebbe essere garantito. La Lega Pro ha confermato che si gioca domenica 12 alle 21 ma stamattina, appunto, è previsto un summit in Prefettura a cui prenderanno parte anche i vertici e le forze dell’ordine. Possibile che la partita venga anticipata al sabato, esattamente come nel 2001 quando il Palermo centrò la promozione in Serie B proprio il giorno prima delle elezioni comunali. Corsi e ricorsi storici per una città che in questi giorni non si nutre d’altro che di pallone. La febbre è altissima, domenica sera al Barbera c’erano 35.000 persone (solo altre tre volte s’erano registrate più presenze) e non c’è un tifoso che non creda nel miracolo.
Nessuno snobba il Padova, anzi la squadra veneta è temutissima perché ha un organico di categoria superiore e in questi playoff sembra addirittura un’intrusa ma il finale di stagione dell’undici di Baldini e la vena di Brunori (28 gol stagionali, già tre nei playoff) autorizzano a sognare. Il Palermo ha finito il campionato in crescendo, si è preso il terzo posto dopo aver battuto in trasferta Monopoli e Bari, poi ha iniziato il suo slalom nei playoff senza mai… inforcare. Sei partite già giocate con un bilancio di quattro vittorie (le due in trasferta con Triestina e Entella e il doppio colpo con la Feralpisalò) e due pareggi (sempre in casa con i giuliani e i liguri). Un cammino che è andato anche aldi là delle aspettative ma che non sorprende Baldini che ha scommesso sin dal primo momento sulla finale e che è convinto che il Palermo non si fermerà nemmeno nel doppio scontro il Padova. «Come diceva Nereo Rocco, le finali non si giocano, si vincono. E i miei ragazzi, che sono diventati eroi, sono pronti a farlo»: le parole del tecnico rosanero. Musica per i tifosi del Palermo che hanno riscoperto l’amore per una squadra che a un certo punto della stagione era stata lasciata quasi sola. Il terzo posto acciuffato in extremis e questi playoff champagne hanno riportato in superficie una passione che rischiava di dissolversi. E proprio i tifosi possono essere l’arma in più del Palermo che avrà un solo vantaggio in questa sfida con gli “amici” del Padova: il fattore campo. La Serie B è appena a due passi, il Padova fa paura ma questo Palermo è una garanzia.