“Nemmeno l’ultima sortita della Procura cambia lo scenario, i giudici adesso devono solo decidere sull’istanza di fallimento del Palermo, che resta sempre con il fiato sospeso ma è che è “fiducioso” di vincere questa partita. Una fiducia sempre più solida dopo l’udienza di un’ora che si è tenuta ieri in Tribunale a Palermo davanti al collegio presieduto da Giovanni D’Antoni, a latere Raffaella Vacca, giudice delegato Giuseppe Sidoti. Ci vorranno sette-dieci giorni per arrivare alla conclusione di una vicenda che tiene sulle spine un’intera città. Il verdetto sarà comunicato, insieme alle motivazioni, con posta certificata. Dopodiché ci saranno trenta giorni di tempo per presentare l’appello. Di fatto ieri si è consumato l’ultimo scontro fra la Procura e il Palermo, ma ad essere investito è stato anche il collegio giudicante. I sostituti Andrea Fusco e Francesca Dessì, che rappresentavano la Procura, hanno chiesto una nuova perizia da parte del tribunale che ne ha già una nel fascicolo elaborata dai consulenti nominati a suo tempo, ovvero Saverio Mancinelli, Angelo Paletta e Daniele Santoro. I tre per conto dei giudici hanno stabilito che il Palermo non presenta “elementi di decozione”. Proprio per questo i due pm ieri hanno gettato sul tavolo il jolly con la richiesta di una nuova perizia, opzione che a procedimento concluso non sembra avere molte chance di essere accolta. Altra carta che si è giocata la Procura è la presentazione di un estratto conto alla data di martedì scorso dal quale si evince che il Palermo avrebbe a disposizione solo 900mila euro. Una somma che in sostanza servirebbe a pagare gli stipendi dei calciatori e dei dipendenti e che dimostrerebbe che Zamparini continua a foraggiare una società che non avrebbe grandi disponibilità in cassa. Se la prova sia ammissibile o meno lo deciderà sempre il tribunale. Nel frattempo non si è fatta attendere la replica del Palermo che ieri era rappresentata dal presidente Giovanni Giammarva e dal pool di avvocati composto da Francesco Pantaleone, Francesca Trinchera, Francesco Paolo Di Trapani e Lorenzo Stanghellini. «La società, nel rispetto del lavoro dei giudici che nei prossimi giorni dovranno assumere la decisione, intende ribadire il proprio convincimento sull’esito positivo dell’intera vicenda, rafforzato ulteriormente da quanto emerso nel corso dell’udienza – si legge in una nota a firma del presidente Giammarva -. In questo contesto le ulteriori considerazioni della Procura non hanno scalfito le tesi della società sulla propria solidità economica e finanziaria, tesi che peraltro sono in sintonia con le conclusioni a cui sono giunti i periti del Tribunale. Il Palermo quindi auspica di potere archiviare in tempi brevi la vicenda, che ha comunque distratto energie e risorse dall’obiettivo principale della promozione in Serie A». A parlare anche il patron Zamparini: «Non c’è niente di nuovo. Mi fa piacere che il nostro avvocato abbia detto dei documenti falsi di Baccaglini (l’ex Iena che voleva acquistare il club e che è stato presidente del Palermo, ndr) che abbiamo in mano, ora aspettiamo serenamente che questo tormento finisca. Dopodiché avvieremo l’azione legale nei confronti di Baccaglini»”. Questo quanto riportato dall’edizione odierna di Tuttosport.