Tuttosport: “Palermo dice grazie Segre. Il Catanzaro sta guarendo”

L’edizione odierna di Tuttosport si sofferma sul pari tra Catanzaro e Palermo e riporta il riassunto del match.

Catanzaro e Palermo si annullano al termine di un match molto equilibrato, che ha vissuto di fiammate e poco altro oltre ai gol di Biasci e Segre. Per i calabresi un punto di ripartenza dopo il pesante stop di due sabati fa; per il Palermo un pareggio che fa classifica, seppure sia stato ancora rimandato l’appuntamento con la vittoria in trasferta, che manca dallo scorso ottobre mentre oggi, per entrambe, la zona A diretta rischia di allontanarsi.

Vivarini tiene in panchina i “nuovi” Antonini e Petriccione (entreranno nella ripresa), Corini si affida subito a Ranocchia e consegna a Soleri i gradi di titolare, considerata l’assenza di Brunori, pesante almeno quanto quella di Lucioni in difesa. Soleri al 7’ si ritrova davanti a Fulignati, ma si lascia ipnotizzare dal portiere,: grossi dubbi sulla posizione di Soleri, sarebbe stato scontato l’intervento del Var se avesse segnato.  È il Palermo a fare la partita, puntando soprattutto sull’asse Lund-Di Francesco; tiene botta la difesa del Catanzaro, la più battuta delle squadre in corsa per i playoff, reduce dalle tre sberle prese dalla Feralpisalò.

La risposta dei calabresi conduce al gol del vantaggio, al termine di un’azione corale, in cui tutta la squadra tocca palla, fino al cross di Situm che innesca riva mentre una mischia in area piccola conclusa da Biasci, con una zampata: 7° gol stagionale per l’attaccante. Il finale di tempo del Palermo lascia presagire una riscossa, che si concretizza sul primo affondo della ripresa: al 4’, sul cross di Di Mariano, Segre anticipa Situm e di testa infila Fulignati all’angolino, è il suo 6° sigillo in campionato. Il Catanzaro rischia un rocambolesco autogol con Situm, che devia sul palo il cross di Ranocchia (8’), poi sfiora il 2-1 con un’inzuccata di Scognamillo sventata da Gomes quasi sulla linea di porta (19’). Poi è Ambrosino – entrato al posto di uno spento Iemmello -, 1’ dopo e sempre di testa – a mancare il bersaglio di poco.