Tuttosport: “Palermo, dall’incubo al tripudio. Viviani replica a Vazquez: per 3’ rosanero in B, poi Maresca e Gilardino accendono la festa”
“Tre minuti di paura. Dal gol di Viviani a quello di Maresca, per tre lunghissimi minuti il Palermo è stato in Serie B perché il Carpi nel frattempo vinceva a Udine. Poi il mondo è tornato rosanero. Resta in A il Palermo, lo fa alla fine di un anno assurdo in cui ha cambiato allenatori come figurine. Alla fine il miracolo l’ha fatto Ballardini che a gennaio era stato esonerato dalla squadra dopo la vittoria di Verona e che ha salvato il Palermo proprio contro… il Verona. Fondamentale il patto stretto con i giocatori quando è tornato come mossa della disperazione di Zamparini. Il tecnico e chi l’aveva messo fuori hanno sepolto i dissapori e il Palermo s’è salvato. Ieri la firma l’hanno messa tre giocatori che il prossimo anno potrebbero non esserci più: Vazquez (primo gol), Maresca (gol decisivo), Gilardino (terza rete). Sono stati loro a trascinare la squadra, soprattutto quando le cose si erano messe male. Tensione Quanto valesse la partita si era capito subito, nei primi venti minuti la tensione si avverte tutta. La gara è brutta, in campo c’è tanta confusione. Demerito del Palermo che non riesce a fare quello che dovrebbe, ovvero aggredire, rubare palla e provare a segnare. A ravvivare la partita ci pensa Vazquez che all’11’ prova a superare Helander in area, il difensore tocca di mano ma Irrati lascia correre. È un sussulto, i trentatremila del Barbera aspettano anche buone notizie da Udine che però non arrivano. Per il Palermo servirebbe un episodio, una giocata di uno dei suoi migliori. E non a caso a confezionarla è Vazquez che al 28′ fa esplodere lo stadio: il «Mudo» difende palla al limite dell’area, poi fa partire un sinistro che sorprende Gollini. Il «Barbera» sembra Rio a carnevale, ma il Verona c’è. Altro che squadra demotivata (Bonacini può stare sereno…) e solo Sorrentino e i pali salvano il Palermo su una conclusione velenosa e deliziosa di Pazzini da fuori area prima e su Ionita poi. Nel frattempo Morganella e Wszolek se le erano date di santa ragione e Irrati per non fare disparità li aveva buttati fuori. Un’ingenuità clamorosa quella di Morganella. E nel frattempo scende il gelo perché il Carpi segna due volte a Udine e i friulani restano anche in dieci. Inferno e Paradiso È chiaro che, almeno di un suicidio degli emiliani, ormai si gioca solo a Palermo. Lo sanno i rosanero, lo sanno quelli del Verona e lo sanno tutti quelli che sono al Barbera. Per restare in Serie A bisogna difendere il gol di Vazquez, anzi per il Palermo sarebbe meglio anche cercare il secondo per chiudere la pratica. Ed è per questo che a inizio ripresa c’è anche più tensione. Il Palermo ha quasi paura, la palla è sempre nei piedi del Verona, tant’è che dopo tre minuti arriva una mazzata terribile. Romulo, entrato al posto di Ionita, fa quello che vuole al limite dell’area, assist per Viviani, destro imprendibile per Sorrentino. Scherzi del destino, il Palermo in estate aveva in pugno Viviani, poi il regista scelse il Verona. Barbera ammutolito, ma davvero per poco. Il gol del sorpasso arriva dopo tre minuti: fallo laterale di Rispoli, difesa del Verona a farfalle, Maresca brucia Bianchetti e segna di testa. Per il regista un gol quasi storico: non segnava in A dal 2012 e questo può essere pesantissimo. Come quello di Gilardino tredici minuti dopo, il decimo della stagione. Perfetto il cross di Rispoli (partito in fuorigioco), stessa azione di Frosinone. Tutto finito? No, perché l’ex Pisano mette altra paura riportando in partita il Verona. Il Palermo resiste e resta in Serie A. Un’impresa”. Questo quanto scrive il quotidiano sportivo “Tuttosport” all’indomani di Palermo-Hellas Verona 3-2, successo che ha regalato ai rosanero la permanenza in serie A.