Qualcuno potrebbe anche arrivare a pensare: «Non c’è proprio pace per “Benzema e Neymar». La verità, però, è un’altra: i due fuoriclasse di Real Madrid e Barcellona, infatti, non fanno davvero nulla per tenersi lontani dai guai. Da una parte, le amicizie pericolose e, dall’altra, l’allergia a compilare come si deve una dichiarazioni dei redditi rischiano seriamente di compromettere il loro futuro. Per quanto riguarda il crack brasiliano, si tratta solo della conferma di un problema già noto. Diverso, invece, il caso del francese che aggiunge un altro pasticcio alla sua già lunga lista di embrouilles (per dirla con Liberation). Riciclaggio E già, perché è stato proprio il quotidiano transalpino a rendere noto l’ennesimo problema con la giustizia del controverso centravanti del Real Madrid. E così, prima ancora della risoluzione del caso sextape, che potrebbe costargli l’Europeo e forse anche qualcosa in più, una società di cui Benzema è massimo azionista (BH Events) è finita al centro di una trama criminale (per l’acquisto di un locale in pieno centro a Parigi) finalizzata al «riciclaggio di danaro sporco proveniente dal narcotraffico». Non proprio una quisquilia. Nonostante, infatti, il calciatore sia stato interrogato dalla polizia soltanto in qualità di testimone e non di imputato («a quanto pare Karim sarebbe stato ingannato – sottolinea Libe – e avrebbe perso anche molti soldi»), l’implicazione in un caso del genere non fa di certo bene alla sua già deteriorata immagine. Evasione fi scale Non se la passa meglio Neymar. Secondo la Folha de Sao Paulo, infatti, il brasiliano sarebbe stato condannato dal tribunale federale di Rio de Janeiro a risarcire il fisco del proprio Paese con una cifra da capogiro: 46 milioni di euro. Confermata, così, la tesi dell’accusa che non aveva dubbi sul fatto che l’attaccante brasiliano, o chi per lui (leggi Neymar senior), avesse fatto ricorso, attraverso le sue imprese, a tutta una serie di contratti simulati con l’unico obiettivo di risparmiare, tra il 2012 e il 2014, 15 milioni di euro di tasse dovuti alle casse dello Stato e relativi ai propri rapporti di lavoro con il Santos, il Barça e la Nike. La sentenza non è ancora definitiva, ma rappresenta un colpo molto duro alla sua immagine. L’ottimismo del Cholo Resta, così, da capire quanto i problemi extra sportivi potranno influire sul loro rendimento in campo nell’ultimo terzo di stagione, quello più importante. E se il Real di Benzema, almeno sulla carta, è stato aiutato dalla dea bendata nel sorteggio dei quarti di finale (Wolfsburg), la stessa sorte non è toccata ai blaugrana che se la vedranno con un osso duro come l’Atletico Madrid di Diego Pablo Simeone: «Non c’è niente di meglio che misurarsi con la squadra più forte al mondo». L’ottimismo del Cholo, tuttavia, si scontra con la realtà: dall’arrivo di Luis Enrique, infatti, i catalani hanno vinto tutte e sei le partite disputate contro i colchoneros”. Questo quanto scrive oggi “Tuttosport”.