Tuttosport, l’opinione: “Palermo, ego e dignità. Non è la solita storia di campo”

Mai come in questa occasione, per commentare uno dei tanti divorzi tra Zamparini e un allenatore (stimati 44 casi, ma il conto è suscettibile di valutazioni), è necessario attingere a categorie che non sono esclusivamente “di campo”. A quelle, cioè, che rimandano all’ego che alberga in ciascuno di noi, alla suscettibilità personale e alla necessità di stabilire una volta per tutte chi sia l’uomo al comando a prescindere dagli effetti che ciò potrà avere. Sì, perché Zamparini non poteva sopportare che la città e i tifosi fossero schierati con Eugenio Corini e che avessero buttato a mare lui. Legittimo o meno che sia, questo non ci riguarda più di tanto. Ma di sicuro possiamo affermare come non si tratti di un comportamento lungimirante dal punto di vista tecnico e di gestione ambientale. Primo, perché il Palermo ha tante e tali lacune che nessun allenatore può compiere miracoli. Secondo, perché la presenza di un tecnico stimato dai tifosi avrebbe permesso di gestire con dignità la retrocessione di programmare con serenità la risalita, sempre che Zamparini lo voglia e sia in animo di sostenerla. Resta, alla fine, l’amarezza per aver visto un uomo affranto per l’impossibilità di portare avanti un lavoro in cui aveva creduto. Quell’uomo è Eugenio Corini e le sue dimissioni sono un atto di grandissima, e affatto scontata, dignità“. Questo quanto riporta l’edizione odierna di “Tuttosport”.