L’edizione odierna di Tuttosport si sofferma sulla vicenda di Pochettino al Psg.
Ci risiamo. Anche questa volta a pagare le conseguenze di un fallimento che non è solo sportivo è stato l’allenatore. Non che Mauricio Pochettino non abbia responsabilità dirette sull’ennesimo tonfo europeo del Paris Saint Germain. Tuttavia, proprio perché ennesimo, è più che probabile che le ragioni del flop vadano cercate altrove (sempre se l’obiettivo è quello di trovarle per davvero) e, per dirla tutta, non riguardano solo la direzione sportiva, che dalla prossima stagione non sarà più guidata da Leonardo, ma anche e soprattutto la cupola dirigenziale, a cominciare da Nasser Al Khelaifi, un presidente che ha bruciato oltre 40 milioni di euro tra esoneri e pagamenti di clausole varie come quella che, ultima in ordine di tempo, è stata incassata dal Nizzaper Christophe Galtier.
Ma torniamo a Poch – che si è assicurato una buonuscita di 10 milioni di euro – e ai suoi fratelli: partendo da quel Laurent Blanc che nel 2016 non fece sconti al club parigino ottenendo quasi 20 milioni di euro. Una vera e propria montagna di danaro che, però, non basta all’ex capitano della nazionale francese per assicurarsi un posto sul podio degli esoneri più cari della storia del pallone. In testa c’è il nostro Antonio Conte che, nel 2018, riuscì a ottenere dal Chelsea la bellezza di 30,6 milioni di euro. Una cifra pazzesca per il tecnico leccese, l’ultimo in grado di vincere la Premier League con i blues. Il vero fuoriclasse delle buonuscite, però, è l’attuale allenatore della Roma. Il suo stile può piacere o no, ma nessuno può mettere in dubbio l’ossessione per i dettagli di José Mourinho. E non solo alla lavagna tattica, ma anche quando si tratta di firmare un contratto. I due licenziamenti che ha rimediato allo Stamford Bridge, nel 2007, e all’Old Trafford, undici anni dopo, gli sono valsi la bellezza di 43,9 milioni.