Tuttosport: “Inter, un piccolo passo. Un balzo per l’Europa. Palermo sprofonda…”
“In un pomeriggio palermitano da tristezza antica, zuppo di pioggia spessa sotto un cielo plumbeo, l’Inter è venuta a capo di una gara che odorava di atmosfere stantie come quelle dell’Est comunista oltre la cortina della Guerra Fredda. Il merito di averla riportata nel presente – e un poco anche nel futuro – di questa stagione spetta a Joao Mario il cui guizzo ha regalato la sesta vittoria consecutiva in campionato e il temporaneo (i rossoneri hanno una gara in meno da recuperare con il Bologna) sorpasso sul Milan. Un gol pesantissimo, quello del centrocampista portoghese (maglia numero sei, come le vittorie di fila) perché non solo vale i tre punti, ma perché ha sostanziato la “strategia” messa in atto da Stefano Pioli: non correre rischi per poter cuocere il Palermo a “fuoco lento”, in attesa che la strabordante disparità di valori tecnici tra le due rose determinasse la differenza a proprio favore. Il prezzo da pagare era, evidentemente, quello di saper rimanere dentro a una partita “sporca e cattiva” che ha trasposto sul terreno di gioco le atmosfere degli spalti, con poca gente incappucciata sotto il diluvio impegnata – quella di casa – più a contestare Zamparini che a incitare il Palermo. Non belli, ma vincenti Un peccato, perché i ragazzi di Eugenio Corini, pur sprofondati nell’abisso dei propri limiti tecnici, sono comunque riusciti a mantenere sulla corda gli avversari e se è vero che le occasioni vere le ha avute solo l’Inter, è altrettanto vero che qualche spavento (un’azione abortita, un rigore negato a Goldaniga e un gol di Quaison non concesso su punizione poco chiara: l’Inter pare non avesse chiesto la distanza sulla battuta rapida di Diamanti) l’hanno portato. Il loro merito, però, è stato soprattutto quello di mantenere un ritmo e una foga – a costo di degenerare in confusione – che ha spesso mandato fuori giri i nerazzurri, come ha confermato lo stesso Gagliardini, alla terza partita di fila da titolare: «Non abbiamo fatto una delle nostre migliori partite, abbiamo faticato ma creando occasioni. Poi c’è stato il cross di Candreva che ha portato il vantaggio e abbiamo gestito il risultato. Al fianco di Brozovic non cambia molto. Forse con “Brozo” ho più compiti di copertura, a lui piace attaccare e io devo coprire. Ma mi trovo bene anche con Kondogbia». La staffetta Già, perché in questa Inter che ormai ha una solida identità di modulo, sebbene la fluidità di gioco msi ancora molto legata alla vena dei singoli che alle variabili di schemi, l’unico aspetto eccitante è diventato quello di capire chi possa giocare titolare nella staffetta Banega-Joao Mario o quelle possa essere la coppia di centrocampo nel terzetto Brozovic, Kondogbia, Gagliardini: «A me interessa che tutti i giocatori si facciano trovare pronti, altro che gerarchie. Il mercato? Banega è centrale nel progetto perché se vogliamo tornare grandi ci servono più di undici titolari. Quanto al mercato, è imprevedibile, ma penso sia difficile possa portarci qualcosa in entrata». L’ossessione Ammette, Pioli, le fatiche della propria squadra: «Siamo bravi a soffrire… Soprattutto nel primo tempo avremmo dovuto alzare il ritmo e la circolazione della palla. Poi nel finale avremmo dovuto chiuderla per evitare ansie: quando una partita resta così in bilico…. La mia espulsione? Sono uscito dall’area tecnica: ho sbagliato ma il gioco era fermo. Però non dimenticate che su questo campo hanno sofferto tutti». Resta da vedere se basterà, questo ritmo, per conquistare quella “magnifica ossessione” che agita i sonni nerazzurri e che ora dista ancora cinque punti per arrivare ai 44 del Napoli: «C’è poco da discutere – taglia corto Pioli – L’anno scorso la zona Champions era a quota 80/82 punti e non mi pare che neppure quest’anno là davanti vogliano mollare. Tocca a noi disputare un girone di ritorno oltre ogni limite e poi vedremo come andrà a finire». Intanto Joao Mario, in attesa di capire se l’Inter centrerà l’impresa, se la gode: «Per me è stata una settimana perfetta, ho festeggiato il compleanno, ho segnato e abbiamo vinto»”. Questo quanto si legge su “Tuttosport”.