Tuttosport: “Inter, la lite tra Ultrà finisce con il morto. Estirpare la malavita costa caro ma si può”

L’edizione odierna di Tuttosport si sofferma sull’omicidio a Cernusco sul Naviglio e l’arresto del Capo Ultrà dell’Inter.

Il problema delle infiltrazioni della malavita organizzata nelle curve degli stadi italiani è ormai una realtà ben conosciuta. Recenti fatti di cronaca, come l’omicidio avvenuto ieri a Cernusco sul Naviglio, ne sono una chiara testimonianza.

Sebbene un episodio così grave metta in evidenza l’urgenza di affrontare il problema, è importante evitare soluzioni facili e la demonizzazione del tifo organizzato. Non tutte le curve sono uguali; molte di esse rappresentano una passione sana, portano colore e vitalità allo spettacolo calcistico e sono capaci di mobilitare la solidarietà umana. Tuttavia, le curve e i loro dintorni possono diventare un terreno fertile per la criminalità organizzata, attratta dai potenziali guadagni.

Nel caso specifico di Cernusco sul Naviglio, Antonio Bellocco, un membro di una delle più potenti famiglie della ‘ndrangheta, è stato ucciso durante una discussione degenerata con Andrea Beretta, uno dei capi degli ultrà dell’Inter. Bellocco era stato attivo nella curva interista e la sua morte è avvenuta durante un incontro vicino alla palestra Testudo, una scuola di boxe frequentata da molti ultrà. La lite è degenerata quando Bellocco ha sparato a Beretta, ferendolo alla gamba, e quest’ultimo ha risposto con una coltellata mortale alla gola. Beretta, che ha una lunga lista di precedenti penali, è attualmente ricoverato sotto sorveglianza al San Raffaele.

Questo omicidio mette in luce l’intreccio tra criminalità organizzata e tifoserie ultras, un problema che il mondo del calcio italiano conosce da anni ma che spesso ha fatto finta di ignorare. Un esempio di come le autorità abbiano cercato di affrontare il problema è l’inchiesta “Alto Piemonte” del 2016, che ha rivelato le infiltrazioni della ‘ndrangheta nella curva della Juventus. Nonostante la Juventus abbia collaborato per smantellare la rete criminale, denunciando e costituendosi parte civile, ha subito conseguenze significative, come l’azzeramento della curva e del tifo organizzato per anni.

A Milano, la situazione nelle curve degli stadi continua ad essere problematica. L’omicidio di Vittorio Boiocchi, capo ultrà dell’Inter, avvenuto il 29 ottobre 2022, è un altro esempio delle violente divisioni interne tra gruppi di tifosi e criminalità organizzata. Questo episodio ha scosso l’ambiente degli ultras interisti, con tensioni che spesso sfociano in episodi di cronaca nera. Lo stesso vale per la curva milanista, dove le connessioni con la criminalità non sono meno problematiche.

Questi intrecci tra tifoserie e criminalità organizzata rappresentano uno dei problemi più grandi del calcio italiano, spesso trascurato o minimizzato. È necessario un coraggio politico e istituzionale per restituire le curve ai veri tifosi e per preservare il bene del calcio e delle città.