L’edizione odierna di Tuttosport si sofferma sul Barbera delle grandi occasioni per la sfida di oggi contro il Brescia.
QUI PALERMO. Una bolgia. Sarano più di trentamila a spingere il Palermo verso i playoff in una serata per cuori forti. I rosa sanno che devono vincere per mantenere l’ottavo posto playoff (o addirittura migliorarlo), ma sono anche consapevoli che non sarà semplice perché di fronte c’è un Brescia che non può perdere. Scherzo del destino ha voluto che Corini si giocasse questo “thriller” contro una squadra a cui è fortemente legato. «Penso che una persona abbia un’anima, vive di sentimenti ed emozioni che restano a prescindere – dice Corini -. Poi ci sono responsabilità, sono un professionista, ho un obiettivo ben chiaro che è far rendere al meglio la mia squadra».
Sarà un derby del cuore per lui, ma anche una rivincita per i tifosi che sognano quei playoff che 5 anni fa gli furono tolti per le beghe societarie che poi portarono al fallimento del vecchio club. E non è un caso che in settimana si sia scatenata la corsa al biglietto, così come non è casuale che alla squadra sia arrivato anche un messaggio della proprietà, ovvero quel City che è in finale di Champions. «Abbiamo ricevuto una mail da Brian Marwood (ad di CFG, ndr) che era contento dalla semifinale vinta contro il Real Madrid – rivela Corini – ci ha stimolato dicendoci che avremo 30 mila persone che ci spingeranno per un grande obiettivo da cogliere. Abbiamo l’orgoglio di essere ottavi, siamo dentro i playoff, ma manca un pezzo. Per noi è una finale».
QUI BRESCIA. Alla fine Massimo Cellino ha deciso di non seguire la squadra nella decisiva trasferta di Palermo. Il presidente, che fino a ieri pareva intenzionato ad andare in Sicilia con i propri giocatori, si è convinto che la sua presenza sarebbe stata troppo ingombrante in un match così delicato. Seguirà la partita dalla sua casa sul lago di Garda confidando in un’impresa perchè questo serve per evitare la retrocessione che riporterebbe il Brescia in Serie C a 38 anni dall’ultima volta. Era il 1985 e i biancoazzurri di Toni Pasinato di questi tempi stavano risalendo dopo tre anni d’inferno nella terza serie. Alle Rondinelle serve almeno un punto per agguantare il playout (la salvezza diretta è ormai una chimera) oppure che il Benevento già retrocesso faccia risultato a Perugia. Insomma, il rischio è concreto. Daniele Gastaldello non ha tenuto la conferenza stampa della vigilia: gesto scaramantico voluto dal presidente Cellino perchè così era stato fatto anche prima della trasferta di Reggio Calabria quando poi gli uomini di Gastaldello ottennero una vittoria. Al seguito della squadra 250 tifosi, anche se pure per loro sarà un’impresa riuscire a farsi sentire nella bolgia dei 30000 attesi al Barbera. Gastaldello ha recuperato Listkowski, ma probabilmente solo per la panchina. Trequartista, ballottaggio Ndoj-Adryan.