Tuttosport: “Il Palermo sprofonda. Dionisi non si dimette”
La crisi del Palermo si fa sempre più profonda, come racconta Luigi Butera oggi su Tuttosport. La sconfitta contro il Catanzaro non è stata solo un passo falso in campo, ma l’ennesima dimostrazione di una squadra incapace di trovare una propria identità. Il “Barbera”, una volta fortino inespugnabile, si è trasformato in un teatro di contestazione: cori contro Dionisi e il ds De Sanctis, fischi assordanti e uno striscione che sintetizza il malcontento della piazza, “Fallimento totale”.
Il Palermo crolla, sprofonda fuori dalla zona playoff e subisce una pesante contestazione al “Barbera”. Uno striscione eloquente recita “Fallimento totale”, mentre cori contro l’allenatore Dionisi e il ds De Sanctis risuonano per tutta la partita. Alla fine, la squadra è stata invitata a non avvicinarsi sotto la curva Nord, dove si concentrano gli ultras, manifestando un malcontento sempre più evidente.
Ben diversa la situazione dall’altro lato dello stadio, dove il Catanzaro ha festeggiato con i settecento tifosi al seguito, bagnati fradici ma gioiosi come fosse il Carnevale di Rio. Una giornata perfetta per i calabresi, che con questa vittoria allungano la loro striscia positiva a 11 risultati utili consecutivi, conquistano il primo successo in trasferta e irrompono in zona playoff, superando proprio il Palermo.
La partita
Il match si è deciso con il gol di Biasci nel primo tempo e una splendida rete di Pompetti nella ripresa, che hanno reso inutile il momentaneo pareggio di Nikolaou, bravo a sfruttare una spizzata di Ceccaroni su calcio d’angolo. Nonostante il Palermo abbia cercato con generosità di reagire, è apparso confuso e privo di soluzioni efficaci. Il Catanzaro, al contrario, ha gestito con ordine e cinismo, portando a casa tre punti preziosi.
Contestazioni e futuro di Dionisi
Per il Palermo, invece, la situazione si complica. La gara doveva rappresentare un’occasione di riscatto dopo la sconfitta di Carrara, ma si è trasformata nella definitiva bocciatura di una squadra che continua a mancare di identità. Le critiche si concentrano su Dionisi, che ha abbandonato il consueto 4-3-3 per un 4-4-2 forzato dalle assenze, senza però trovare risposte tattiche adeguate.
Nonostante le dichiarazioni dell’allenatore – “Dimettermi? Mai, sarebbe come fuggire dalle responsabilità” – il tempo a disposizione sembra ormai ridotto. A Manchester, sede della proprietà, non sono abituati a decisioni impulsive, ma se Dionisi non riuscirà a invertire la rotta entro la fine dell’anno, durante la sosta potrebbe arrivare un cambio alla guida tecnica.
Il prossimo banco di prova sarà sabato contro il “suo” Sassuolo, una sfida che Dionisi non può permettersi di fallire. Intanto, la squadra resta in ritiro, alla ricerca disperata di una svolta che possa ridare speranza a una stagione sempre più compromessa.