“Senza gol, senza spettacolo, senza tifosi. Brutta partita e un pareggio che soddisfa il Venezia, perché il Palermo si aspettava molto di più da questo primo sabato di dicembre. Il punto serve ai rosanero per tornare in vetta con Parma e Bari, ma i pugliesi oggi giocano contro l’Entella e dunque possono staccarsi. È un occasione persa per il Palermo che aveva la possibilità di scavare un piccolo gap in classifica, invece il “Barbera” continua a non essere amico. E di sicuro non aiuta l’ambiente, ieri sugli spalti c’erano meno di cinquemila persone, nuovo record negativo stagionale. A testimonianza che il Palermo è sempre più solo, anche in un momento difficile come questo. Perché ieri sera è andata in archivio la pratica Venezia, da oggi s’inizia a pensare alla sfida in tribunale di giovedì prossimo, quando si terrà la prima udienza per l’istanza di fallimento chiesta dalla Procura. Poteva essere la partita che doveva regalare un paio di giorni di serenità e tre punti pesanti per il Palermo, non è stato così. Intanto per l’atteggiamento del Venezia che ha confermato di essere squadra bravissima a difendersi, non a caso ha mantenuto la porta inviolata anche al “Barbera”. E poi perché Tedino ha dovuto fare i conto con un rosario di infortuni. Alle assenze che già conoscevano, all’ultimo momento s’è aggiunto Nestorovski. Senza il macedone i rosanero hanno faticato a trovare l’area avversaria, anche per la ragnatela costruita attorno dal Venezia. Il disegno tattico di Inzaghi, che ha perso quasi subito Modolo per infortunio, era chiaro: aspettare e ripartire, con Bentivoglio pronto ad innescare Moreo e Geijo. Un piano che ha funzionato, perché il Palermo s’è fatto irretire e la partita non è mai decollata. «Sono contento – ammette Inzaghi – non era facile fare punti qui contro una squadra che con questa B non c’entra niente, ci siamo riusciti con una partita concreta, abbiamo sofferto poco». Nel primo tempo davvero poche le occasioni da entrambe le parti, ad eccezione di un colpo di testa di Modolo finito alto e due conclusioni di Gnahoré (fuori di poco) e Trajkovski (parata di Audero). Con così tanto grigiore in campo, sarebbe servita una pennellata di qualcuno che non è arrivata nemmeno nella ripresa e nemmeno quando Domizzi, a dieci minuti dalla fine, s’è fatto espellere per un “vaffa” di troppo all’arbitro Chiffi. Il Palermo ha provato il forcing , Tedino ha messo dentro La Gumina e Embalo (proprio quest’ultimo ha impegnato ancora Audero al 90′), ma la diga di Inzaghi ha retto fino all’ultimo. «Faccio i complimenti alla mia squadra – commenta Tedino- è stata una partita difficile in una settimana non semplice a causa di tanti infortuni. Non abbiamo rischiato Nestorovski perché poteva farsi male sul serio. Sono molto soddisfatto dalla disponibilità dei ragazzi, stanno facendo uno sforzo incredibile. Abbiamo avuto un grandissimo spirito, come piace a me. È così che si va avanti».” Questo quanto scrive l’edizione odierna di “Tuttosport”.