Tuttosport: “Il Palermo di Baccaglini resta avvolto nella nebbia «Non posso dire di chi è il Fondo, ma non giudicatemi dai tatuaggi»”
“È uno stadio, sembrava un bunker. Polizia e carabinieri a sorvegliare, ingressi controllati, sicurezza privata: il primo giorno da presidente di Paul Baccaglini non è stato una festa. Mancavano i tifosi. Allo stadio «Barbera» non se n’è visto nemmeno uno, anche perché per loro era impossibile accedere. E così Baccaglini s’è dovuto accontentare dei giornalisti e degli operatori delle tv, che erano davvero tanti. Fra loro anche Cristiano Pasca de «Le Iene», il programma di Italia 1 in cui Baccaglini s’è fatto conoscere qualche anno fa. Non potevano mancare e ovviamente hanno lasciato il segno. Nel vero senso della parola, visto che in piena notte hanno costretto Baccaglini a tatuarsi lo stemma del Palermo (uno antiquato per la verità, ovvero quello utilizzato dal ’79 fino all’anno del fallimento, nel 1987). A fare da padrone di casa per l’ultima volta l’ormai ex presidente Maurizio Zamparini: «Paul è il mio successore, sono sicuro di avare lasciato alla persona giusta. Io non ho mai detto una bugia. Ho sempre mantenuto quello che ho promesso. Ho problemi finanziari anche per le truffe subite dai procuratori, è per questo che a gennaio non ho potuto rinforzare la squadra. Nei mesi scorsi, però, è stata messa in dubbio la sopravvivenza stessa della società. Tutto falso. La mia società è stata un esempio di gestione sportiva e amministrativa. Mi hanno aiutato anche Palermo e i palermitani. Avere subito insulti da parte della tifoseria non mi è piaciuto, dobbiamo imparare dall’Inghilterra dove questo non succede. Adesso io mi faccio da parte, resterò solo come consulente». Microfonomania Dopo è toccato a Baccaglini, che ovviamente ha dimostrato di saperci fare davanti ai microfoni. Non s’è mai scomposto, nemmeno quando le domande sul fondo che rappresenta – l’Integritas-Capital – si sono fatte insistenti. Però le sue risposte non hanno chiarito tutti i dubbi che ci sono attorno a questa operazione, che coinvolge il Palermo ma anche tutti gli altri asset del Gruppo Zamparini. Baccaglini non ha voluto svelare i nomi dei soci, né ha detto chi si sono gli investitori, tantomeno quanto sta pagando il Palermo e quanto intende investire nell’immediato e nei prossimi anni sulla squadra. Di fatto è lui il proprietario del Palermo, i contratti sono stati già firmati e depositati, a fine aprile ci sarà solo il passaggio di consegne fra Zamparini e Baccaglini. «Sul fondo non ho niente da chiarire, chi investe non si mette su Google, è per questo che trovate poco. Ma posso assicurare che ha ottenuto risultati importanti. Noi vogliamo fare un grande Palermo, non siamo qui per sperperare soldi ma per fare diventare questa società un’azienda. Vogliamo puntare sul marchio, sui tifosi che vivono all’estero e sulle infrastrutture. Vogliamo avere dei faccia a faccia con le istituzioni per lo stadio e il centro sportivo, cominceremo con il sindaco Orlando. Spiegheremo quello che vogliamo fare». Per lo stadio e il centro sportivo si punterà sui progetti già esistenti «sepolti» negli uffici di Zamparini, per la squadra non ci saranno stravolgimenti fino a fine stagione. «Ci serviremo della struttura attuale, l’allenatore non cambierà – assicura Baccaglini -. Crediamo ancora nella salvezza, ma in caso di Serie B il progetto Palermo non finirà. Costruiremo una squadra per risalire immediatamente. Alla gente dico di non etichettarmi per il miei tatuaggi nelle mani o per il mio passato. Non rinnego niente di quello che ho fatto e dobbiamo abituarci a vedere manager e presidenti di Stato con i tatuaggi. Dico solo di avere fiducia e di giudicarmi dopo avermi visto all’opera»”. Questo quanto riportato da “Tuttosport”.