L’edizione odierna di Tuttosport si sofferma sul caso Reggina.
Probabilmente, un giorno, si parlerà di “caso Reggina” perché la vicenda che coinvolge gli amaranto calabresi è destinata a fare giurisprudenza. Di sicuro avrà ripercussioni sul campionato e sulla sua regolarità e già domani si vivrà una tappa fondamentale della vicenda. Riassunto delle puntate precedenti: il 16 febbraio la Reggina non ha ottemperato alla scadenza federale del versamento delle ritenute Irpef dei mesi di marzo, aprile, maggio, giugno, luglio, agosto, settembre, ottobre, novembre e dicembre 2022. Ciò è accaduto non perché il club calabrese un mese fa non fosse in grado di versare la cifra richiesta ma perché la società, passata lo scorso giugno a Felice Saladini, sta attendendo dal Tribunale di Reggio Calabria l’omologa relativa alla ristrutturazione del debito ereditato dalla precedente proprietà.
E nell’attesa, il Tribunale nega alla Reggina la possibilità di mettersi in regola con le pendenze federali. Domani invece, scade il termine del versamento dei contributi Inps dei mesi di giugno, luglio, agosto, settembre, ottobre, novembre e dicembre. E alla Reggina già hanno messo in preventivo che finirà come a febbraio: chiederanno al Tribunale di poter pagare e otterranno un altro no. Così salteranno un’altra scadenza ma il caso giuridico sta soprattutto nel fatto che a distanza di un mese dalla prima, da parte della Procura Federale non è arrivato alcun deferimento e quindi neanche penalizzazioni, come di norma accade in questi casi.
Questo perché la Reggina, per ristrutturare il debito ereditato dalla precedente proprietà, ha aderito ad una legge ad hoc che si usa per evitare i fallimenti e aiutare qualsiasi azienda senza farla chiudere, evitando di perdere posti di lavoro, storia, contributi ecc. ecc. del club. Tale legge però, non è recepita dalla Figc e questo dovrebbe spiegare il silenzio della Procura Federale: per un buco normativo. Resta il fatto che all’ultima Assemblea della Lega B, la vicenda ha tenuto banco. Gli altri club sono infuriati e chiedono spiegazioni: di fatto la Reggina, con la nuova proprietà, ha fatto due sessioni di mercato importanti e si chiedono se avrebbe potuto farle se avesse rispettato i pagamenti delle scadenze federali, onorati da tutti gli altri club. Ma di fatto è una sorta di corto circuito legislativo da cui non se ne esce: se la Reggina paga i contributi, viene sanzionata dal Tribunale di Reggio Calabria.
Se non li paga, viene punita dalla giustizia sportiva, anche se finora non s’è mossa. Insomma, la matassa è ingarbugliatissima e mancano solo 9 giornate alla fine del campionato: come ci si arriverà, se s’innescherà una lunga battaglia legale, tenendo presente che l’esclusione del club dal campionato dovrebbe avvenire automaticamente mancando le scadenze dei pagamenti del secondo semestre 2022? La Reggina però può dimostrare che i pagamenti non sono stati autorizzati dal Tribunale cittadino. Una vicenda così spinosa che non solo non è arrivato alcun deferimento. Ma neanche uno straccio di posizione istituzionale sulla vicenda: troppo spinoso esporsi…