L’edizione odierna di Tuttosport si sofferma sulla morte di Mattia Giani, il calciatore del Castelfiorentino.
È un dolore trasversale quello per la morte di Mattia Giani, il giocatore 26enne del Castelfiorentino United, che nella partita del campionato di Eccellenza di domenica pomeriggio giocatasi a Campi Bisenzio contro il Lanciotto Campi si è sentito male al 14’ del primo tempo dopo aver calciato ed essersi portato una mano al petto e una alla testa, proprio nel dodicesimo anniversario della morte di Pierpaolo Morosini e nel giorno del grande spavento per quanto accaduto a Evan Ndicka, il giocatore della Roma nel match di Udine.
Crollato a terra, Mattia Giani è stato subito soccorso, la corsa disperata dell’ambulanza l’ha portato all’ospedale Careggi di Firenze in fin di vita. Tutto questo sotto gli occhi dei genitori, presenti allo stadio per seguire il match del figlio. Mattia è morto nelle prime ore del mattino di ieri. È stato ricordato con un minuto d silenzio prima delle partite di serie A e di serie C giocatesi nelle ore successive. L’Empoli, dove il ragazzo era transitato nel settore giovanile, ha emesso un comunicato nel quale il presidente Corsi e il ds Accardi hanno espresso il loro cordoglio. Non è mancato un pensiero da parte di Savona e Grosseto, club nei quali Mattia Giani aveva militato.
Il Legnago, squadra di serie C che prenderà parte agli imminenti playoff, si è stretto attorno al fratello Elia, attaccante di 23 anni, che milita nella squadra veronese (7 gol e 9 assist) in prestito dal Pisa. Mattia Giani abitava proprio nel Pisano: a Ponte a Egola, frazione di San Miniato. Il sindaco di Castelfiorentino Alessio Falorni ha espresso il suo messaggio di vicinanza e cordoglio alla famiglia e alla società calcistica, anche il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, che con lo sfortunato calciatore dilettante condivide il cognome, ha manifestato la sua partecipazione al lutto.
La senatrice di Italia Viva Daniela Sbrollini, vice presidente della commissione Sanità del Senato e responsabile sport del suo partito, si farà portavoce di alcune domande: «In Italia siamo all’avanguardia dal punto di vista dei controlli tuttavia succedono ancora tragedie così e non è possibile accettarle. Fino a quale limite sono portati i giocatori negli allenamenti? Come avvengono le visite mediche? Esiste un percorso di assistenza socio-sanitaria-sportiva? Questioni che sottoporrò al ministro Abodi».
Il presidente Gabriele Gravina : «Esprimo il mio più profondo cordoglio e quello
della Federazione. L’intero movimento calcistico italiano si stringe attorno a coloro che gli volevano bene. Siamo di fronte a una tragedia che ha scosso tutti. Negli anni scorsi è stato fatto molto a tutela della salute dei tesserati ed eventi così drammatici ci ricordano come la prevenzione debba essere sempre una priorità».