“In vendita, ormai da tempo. Eppure l’unico acquirente che siera fatto avanti si è visto sbattere la porta in faccia. Questione di garanzie economiche che non c’erano e di investimenti futuri chimera. Sono giorni di caos e di paura (dei tifosi) a Palermo, con interviste e comunicati al veleno dopo una stagione tragica finita con la retrocesisone in B. Protagonisti Maurizio Zamparini e Paul Baccaglini, «fratelli» fino a pochi giorni fa e adesso nemici. La trattativa per il passaggio del Palermo all’ex Iena è saltata nei giorni scorsi ma fino a ieri Baccaglini era ancora il presidente del club rosanero. «Il consiglio di amministrazione del Palermo si riunirà domani mattina (oggi, ndr) e rassegnerà in toto le dimissioni – assicura Zamparini -, dunque non ci sarà più nemmeno Baccaglini all’interno della società. Daranno tutti le loro dimissioni e ovviamente verrà nominato un nuovo cda». Sarà l’ultimo atto di un amore finito male. Zamparini e Baccaglini si erano conosciuti per caso, si erano «invaghiti» e poi avevano messo in piedi una trattativa che fin dai primi giorni ha avuto troppi aspetti misteriosi. E ovviamente è finita malissimo. Sabato Zamparini è andato giù pesante con Baccaglini, ieri è arrivata la replica del trader italo-americano più soft. «Ho sempre parlato dell’opportunità di acquistare il Palermo come un investimento e come tale deve quadrare anche a livello numerico – scrive Baccaglini -. Il risultato di questo lavoro è un’offerta (sarebbe di 60 milioni, più 10 di bonus per la promozione in A, ndr) che a nostro giudizio poteva soddisfare tutte le parti con le doverose garanzie di pagamento. La struttura dell’offerta prevede una dilazione dei pagamenti su base garantita. Pur apprezzando l’apprensione di Zamparini per tutelare e salvaguardare il futuro del Palermo, ritengo che le garanzie circa il piano di investimenti, che chiaramente passa anche per lo sviluppo imprenditoriale di nuove strutture, non sia di sua diretta competenza dal momento che non sarà più di sua proprietà». È questa l’unica stoccata di Baccaglini a Zamparini, una puntualizzazione necessaria visto che l’imprenditore friulano ha fatto saltare la trattativa proprio perché nell’offerta non erano precisato il «quantum» per gli investimenti futuri. Di fatto la questione è chiusa, un clamoroso dietrofront di Zamparini è escluso, a meno che il sindaco Orlando non riesca a fare da paciere in extremis. «A lui – sostiene Baccaglini – abbiamo confermato in modo trasparente le necessarie garanzie di investimento per realizzare lo stadio secondo un cronoprogramma che prevede la costruzione entro due anni». A Orlando si rivolge anche Zamparini: «Lo incontrerò, io e Orlando viaggeremo in sintonia, il mio sogno rimane quello di lasciare il Palermo ai palermitani. Vedremo in che modo riuscirci». Per ora è solo caos. I tifosi del Palermo tremano”. Questo quanto riportato da “Tuttosport”.