“Al di là delle clausole, che pure sono decisamente importanti, pesano i sentimenti. E le sensazioni. E i vertici del Torino non nascondono la propria soddisfazione. Andrea Belotti sta dando risposte sia esaltanti sia confortanti. Le prime sul campo, le seconde in privata sede. Stiamo parlando di una punta di diamante, che a 22 anni sta già andando oltre le più rosee aspettative. E che è diventato in questi ultimi mesi un obiettivo più o meno chiaro di diversi club italiani e stranieri. Ma il centravanti sta mostrando anche una coerenza di pensiero e una serietà negli atteggiamenti, e nelle scelte, che ne fanno una pietra preziosa per il Torino persino lontano dai terreni del mercato. E’ una pietra preziosa, cioè, non perché può fruttare un’incredibile plusvalenza alla società granata, che due estati fa investì per ingaggiarlo 8 milioni di euro, girati al Palermo. Ma per il motivo opposto: perché a Torino vuole restare, perché in granata è disposto a continuare il processo di crescita, perché anche in questo nuovo frangente – le trattative per il rinnovo del contratto – sta dimostrando una serietà e, in fondo, una fedeltà davvero meritevole di elogi.
Lo scenario. Sono cominciate le trattative per il prolungamento del legame in granata, e Belotti ha risposto con un sorriso: e non depositando sul tavolo un insieme di richieste, volte a creare i presupposti per una partenza, la prossima estate. Lo si raccontava una settimana fa, su queste colonne. Il Torino, a fronte dell’esplosione del centravanti, aveva deciso di mettersi a tavolino con il ragazzo, per migliorare il contratto (più lungo, e con uno stipendio più alto) e per stilare una clausola rescissoria “antiscippo”: un modo per tutelare il più possibile il proprio patrimonio. Attraverso il suo agente, il giocatore ha dato la sua disponibilità a trattare. E, per l’appunto, ad accettare quella clausola. Il tutto, sotto un ombrello di progetti e promesse a dir poco ambiziosi. Urbano Cairo è stato chiaro, nella dialettica. Non solo ha bloccato ogni tentativo del West Ham ad agosto (gli inglesi hanno offerto invano 30 milioni, prima di ripiegare sullo juventino Simone Zaza), ma ha già anche dettato l’agenda della prossima estate. Mira a rafforzare ulteriormente il Torino, si augura di brindare a una squadra qualificata in Europa League, coltiva i progetti di dare un’ulteriore scalata alla parte sinistra della classifica. L’obiettivo è riportare il Torino oltreconfine, al più tardi entro il 2018. E, con questi presupposti, l’asticella sarà ulteriormente alzata. Nella testa del presidente granata, non è una chimera immaginare un Toro in grado, un giorno, di lottare realmente per il 3° o il 4° posto in classifica, così da titillare persino le speranze di raggiungere i preliminari della Champions League: a maggior ragione quando la riforma della Coppa potrà consentire all’Italia di avere di nuovo 4 formazioni in corsa per la maggiore competizione continentale. I progetti, come si vede, sono a medio-lungo termine. L’esito del campionato in corso condizionerà naturalmente il prossimo mercato estivo, sia quanto ai ricavi, sia relativamente ai possibili investimenti. Cairo pianifica ulteriori salti di qualità, in sequenza. E intende inserire Belotti ai vertici di questi programmi. Un punto fermo. Una colonna strategica. Una risorsa strutturale. Questo ha comunicato al ragazzo e al suo procuratore: la volontà di migliorare il contratto in essere, proprio per avviare una seconda stagione programmatica, con Belotti e attorno a Belotti. Di qui la proposta di allungare il legame il più possibile, e al più presto: fino al 2021, cioè con una scadenza procrastinata tra 5 anni, il massimo consentito dai regolamenti. In allegato, un adeguamento dello stipendio, al livello dei migliori top player del Torino. Come un Hart, come un Ljajic, per intenderci. O anche più. Belotti, oggi come oggi, guadagna 800 mila euro netti, con i premi. Potrà raddoppiare gli emolumenti, strada facendo. Il tutto, connesso all’introduzione di una clausola rescissoria ancora da stabilire, che potrà ballare tra i 50, 60 milioni e gli 80, 90. Dipenderà dalle prossime trattative, visto che l’entità della clausola condizionerà anche la dimensione dello stipendio. Cairo, per intenderci, vuole fissare una cifra atta a spaventare per davvero la concorrenza. E Belotti? Ha dato la sua disponibilità ad accettare questo vincolo, ha ribadito di essere felice di restare a Torino: ha (ri)sposato i progetti europei del club, questo ambizioso percorso di crescita. Nelle prossime settimane le trattative riprenderanno, si entrerà nei dettagli delle cifre. Intanto, Belotti la sua scelta l’ha già fatta, pensando anche alla prossima estate. E’ una pietra preziosa, Andrea, anche per come ragiona”. Questo ciò che si legge sull’edizione odierna di “Tuttosport”.