“Forse è davvero l’ultima volta. Sì, l’ultima volta in cui ci tocca invidiare lo spettacolo post-natalizio della Premier League e di tutti quei tifosi che si godono i loro sport preferiti (come l NBA) nei giorni di vacanza invernale. Dalla prossima stagione, infatti, cadrà questo anacronistico tabù italico dello stop natalizio della Serie A. Dal prossimo campionato la Serie A scenderà in campo «per una o due giornate nel periodo natalizio, il 26 dicembre e con ogni probabilità il 30». Lo ha deciso il Consiglio di Lega, come ha spiegato il presidente Maurizio Beretta, precisando che il “Boxing Day” non è stato adottato subito in questa stagione «perché c’erano due opinioni diverse: si sarebbe potuto andare ad un voto a maggioranza, ma tutti hanno preferito una soluzione che garantisca il massimo del consenso». Insomma: le decisioni che fanno il bene del calcio e che portano più spettatori allo stadio vanno metabolizzate più di quelle potenzialmente negative. Perché, Inghilterra a parte, che giocare durante le feste sia (ovviamente) positivo lo conferma la Serie B: «Giocare durante le feste di Natale è ormai una tradizione e proseguiremo anche nei prossimi anni: i numeri ci danno ragione» ha spigato Andrea Abodi, presidente della Lega di serie B, commentando il successo del “boxing day” italiano, la giornata di serie cadetta disputata il 24 dicembre: «Non abbiamo avuto problemi con i giocatori con cui abbiamo concordato il calendario durante la festa e poi una sosta di circa 3 settimane: siamo noi a servizio dei tifosi e non viceversa». Le statistiche, casomai ce ne fosse bisogno, confermano che la gente va di più allo stadio quando non lavora: sono stati 77.310 gli spettatori in B il 24 dicembre, una media di 7.028 a gara, un +6% rispetto a quella stagionale che diventa un 10% se si considerano i valori degli undici stadi dove si sono disputate le gare. Non è che servano dei geni…”. Questo quanto si legge su “Tuttosport”.