Tuttosport, ex rosa: “Fenomeno Belotti: segna più di Messi e Higuain. Sarà presto un leader pure in Nazionale…”

“Difficile parlare di un protagonista dopo il tris granata ai giallorossi. Tali e tanti sono stati i meritevoli di applausi convinti, da Barreca a Rossettini, da Boyé a Iago, che soffermarsi su un singolo viene difficile. Vero anche che un grande tra i grandi, nello stadio intitolato agli Invincibili, si è stagliato nitidamente. Chiaro che sì, toro tra tori non può che essere Andrea Belotti, Gallo del gol che viaggia a una media da strozzino delle altrui difese. Rassicurante Infilato assieme al meglio che c’è in circolazione, il centravanti granata mette tutti in riga. Gente del calibro di Cavani e Aguero, Suarez, Messi e Icardi, tutti a inseguire la media gol del bomber di Calcinate. E nella lista rientra pure Higuain, per un confronto che rimanda al derby e che è sempre vinto da Belotti: quest’ultimo segna una rete ogni 58’ – quindi non passa ora trascorsa in campo senza che faccia il gesto del Gallo -, l’argentino bianconero una ogni 75’. Più gol che anni Numeri che fanno paura agli avversari e scaldano l’ambiente granata: spogliare le umili vesti dopo il 3-1 alla Roma, pensando di aver trovato il bandolo della matassa, sarebbe quanto mai controproducente (e nuove insidie arriveranno già domenica contro la Fiorentina), però sulle resistenti ali di Belotti il Toro può davvero concedersi qualche entusiastico volo. E non è solo una questione tecnico-tattica. Belotti, in questo momento, dà al Torino qualcosa di più importante. La sua presenza è rassicurante, “dai che con Belotti ce la facciamo”, sembrano pensare all’unisono tifosi e compagni del Gallo quando è lì al centro dell’attacco con il suo 9 sulle spalle. Spande nell’aria una chimica speciale, corre per tre e se avesse trasformato pure i due rigori contro Milan e Bologna ora di gol ne avrebbe realizzati 7. Segna, apre spazi, fa assist decisivi, deresponsabilizza Boyé dalla necessità del gol e risulta felice, Belotti. Quest’ultimo non sarà parametro che pesa il valore assoluto di un giocatore, però per le sorti del Torino e dello stesso calciatore l’aspetto è centrale. Con questo Belotti il Toro può ambire all’Europa, mentre con questo Toro l’attaccante può puntare a una maglia da titolare in azzurro. Aiuta, pure, il fatto che il ct dell’Italia sia Giampiero Ventura, con il quale il Gallo ha segnato parecchio nella seconda metà della passata stagione. Ovvio che un centravanti di 22 anni che ha già segnato 23 gol in serie A (in questo campionato fanno 5 presenze e 5 gol), possa far gola a tanti club di primissima fascia, però almeno fino al Mondiale 2018 è bene che Belotti pensi a crescere con e assieme al Torino. Con Urbano Cairo che, di questo passo, potrà arrivare a decuplicare l’investimento fatto per acquistarlo dal Palermo, nell’agosto 2015 (il patron granata aveva versato a Zamparini 8 milioni di euro). Altre soluzioni Discorsi da mettere in soffitta: per adesso il Gallo e il Toro procedono di pari passo e guai a chi si mette di mezzo. Che il bello deve ancora venire, visto che all’arco di Mihajlovic manca ancora una freccia preziosissima. Boyé è sostituto all’altezza di chiunque, in attacco, e semmai l’accezione di sostituto gli va stretta, però il titolare sulla sinistra del reparto offensivo granata è Ljajic. Fantasista con una visione di gioco della quale non potrà che giovarsi Belotti, capace anche di costruirsele da solo, le occasioni, ma pronto a dire grazie se qualche volta il pallone buono è solo da spingere in rete. Fa tanto e quasi tutto al meglio, l’ex rosanero: non a caso il Toro è la quinta squadra di A per tiri totali (98, davanti ci sono Napoli, Juve, Inter e Roma), e la seconda per conclusioni nello specchio (Juve 40, Toro 39). Non stupisce, e come potrebbe essere altrimenti, il fatto che 10 degli 11 gol totali segnati dai granata siano arrivati con Belotti in campo. Compagno che esalta se stesso e i compagni. Si prenda Iago Falque: 2 gol in 22 gare con la Roma nella scorsa stagione, 3 in 4 in questo Torino. Una squadra che ha in Belotti l’uomo in più, ma che per andare in gol ha pure altre situazioni. Dai calci da fermo di Iago e Ljajic, alle reti che prima o poi inzierà a segnare Boyé: giusto scaricarlo dall’assillo del gol, ma doveroso attendersi che grazie agli insegnamenti di Mihajlovic e dei compagni di reparto, del Gallo ma pure di Maxi Lopez, in stagione possa arrivare anche il tempo per le marcature dell’ex River Plate”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna di “Tuttosport”.