“Cristian Zaccardo, ma quando e come le è venuto in mente, a lei ex campione del mondo, di cercare lavoro come calciatore postando la propria richiesta su Linkedin? «E’ tutto molto semplice. Una settimana fa ho rescisso il contratto col Vicenza e così l’altro pomeriggio, quando ero sul divano di casa, mi sono detto “Visto che ho un profilo su Linkedin, che è una piattaforma per chi cerca lavoro, perché non sfruttarla?” In parte è stata una provocazione ma in realtà si è rivelata la mossa giusta. L’ho fatto anche per farlo sapere all’estero» Quale risposta ha avuto? «Mi aspettavo di trovare contatti ma non così tanti. Incredibile. Un migliaio di messaggi e il 70% da operatori del calcio tra agenti e direttori sportivi. Risposte da tutto il mondo, sia chiaro, non solo l’Italia. Del resto all’estero è nella quotidianità muoversi attraverso queste modalità. So di un allenatore che in Slovenia ha messo l’annuncio su Linkedin per cercare un certo tipo di giocatore. Come sempre in rete c’è di tutto, anche chi prende in giro ma per fortuna la maggior parte di chi si è interessato è formata da persone serie. Ora devo riflettere, vagliare e decidere». Fisicamente come sta? «Sono integro e non per essere presuntuoso, ma mi sento pronto per fare ancora un paio d’anni ad alto livello, sì, anche in serie A. Vediamo cosa c’è dietro l’orizzonte. Potrei anche optare per una esperienza all’estero. Magari mi aggrego ad allenarmi con una squadra e poi si decide».
Restare senza squadra a 35 anni è anche una situazione fi glia del fatto di non avere un procuratore? «Non saprei. Ne ho avuti tanti. Poi con l’età che aumentava ho capito che mi servivano meno. E’ un mestiere che mi affascina, potrebbe essere il mio prossimo impiego dopo che avrò smesso». Dovendo consigliare un calciatore giovanissimo sul come scegliere il procuratore, cosa gli direbbe? «Che sia un professionista serio e sia inserito in un’agenzia importante che conta nel calcio. Nel calcio c’è un sistema di potere di cui non si può non tenere conto. Comunque bisogna trovare un agente non ingordo: che preferisca, nelle scelte, guadagnare meno sul breve con una scelta proiettata sul futuro che non il contrario». Questo calcio quanto è diverso da quando ha iniziato 30 anni fa da bambino? «A livello di qualità lo vedo un po’ peggiorato, a livello fisico migliorato. Adesso il calciatore è un atleta a tutti gli effetti. Se non
stai bene fisicamente fai figuracce contro qualsiasi avversario. In Europa c’erano le goleada, ora non più. Così come i fuoriclasse che risolvevano le partite. Ora tranne Messi e Cristiano Ronaldo…». Vincere la Coppa del Mondo è un sogno per pochi privilegiati. Quante volte le capita di ripensare a quella notte? «Un paio di volte al mese. Anche perché è un argomento che spunta nel mio ambito di lavoro. Che istanti! Al momento del rigore decisivo di Grosso ero in mezzo al campo con tutti gli altri e poi il grande blocco è partito verso Buffon, io ho cercato di inseguire Fabio ma era imprendibile. In quei momenti non ti rendi conto bene di cosa sta succedendo. La sera dopo al Circo Massimo a Roma invece…». Veniamo al campionato: ancora Juve? «Dopo questo regno di 6 scudetti di fila sarebbe bello che il tricolore andasse al Napoli o a al Milan per cui simpatizzo e la Juve vincesse la Champions».”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna di Tuttosport.