“Vamos Paulo, ancora qualche momento di sofferenza – osservando da mero spettatore le gesta della sua Argentina, che lo aveva chiamato a servire la patria ma poi ha giocoforza dovuto rivedere i piani per cause di forza maggiore – e poi il calvario sarà finalmente terminato. Dybala, infatti, sta facendo gli straordinari a Vinovo, in una full immersion di riabilitazione e lavoro atletico pur di bruciare le tappe e farsi trovare pronto, in forma, a pieno servizio alla ripresa del campionato. Possibilmente, già abile e arruolato per la sfida contro il Pescara (sabato prossimo alle 20.45, allo Juventus Stadium). Fretta L’attaccante, come noto, è reduce dall’infortunio muscolare rimediato durante la sfortunata sfida giocata contro il Milan, il 22 ottobre scorso. I successivi esami evidenziarono “un trauma distrattivo alla regione posteriore della coscia destra compatibile con minuta lesione di primo-secondo grado”, recitava il bollettino medico ufficiale. I tempi di recupero sono stati stimati in circa trenta giorni di indisponibilità per il tecnico Massimiliano Allegri. Anche se, appunto, Dybala vuole affrettare i tempi. Momento sbagliato Una brutta tegola, decisamente, capitata in un momento quantomai inopportuno giacché la “Joja” era finalmente entrato in palla, aveva rotto il digiuno da gol durato le prime sette partite stagionali. Quattro reti in tre partite, contro Dinamo Zagabria, Empoli e Udinese (doppietta). Poi uno scampolo di Lione-Juve e i primi 33 minuti del match contro il Milan, appunto (che chissà come sarebbe finito se Dybala fosse rimasto in campo). Insomma, la tegola è cascata proprio sul più bello, quando l’attaccante argentino sembrava esser tornato trainante e decisivo come nella seconda metà della scorsa stagione, superando le inedite pressioni che erano giunte sul suo conto e pure le “attenzioni speciali” che i difensori avversari hanno cominciato a riservargli in virtù del nuovo status di campione affermato e non più di sorpresa del campionato. Cosa che pure Allegri non ha mancato di sottolineare. imprescindibile Dybala, comunque, a dispetto della giovane età, ha maturità e determinazione da vendere. Pure questo infortunio è diventato un motivo di ulteriore crescita. Fisicamente sta lavorando per aumentare ancora di più la prestanza, mentalmente per aumentare la cattiveria agonistica. Allegri con lui usa la tecnica del bastone e della carota: lo coccola e lo sprona, a seconda dei momenti. Lo ritiene, comunque, un elemento fondante della sua Juventus. Così come lo ritengono imprescindibile l’amministratore delegato Beppe Marotta e il direttore sportivo Fabio Paratici, che proprio in queste ultime settimane si sono messi strenuamente al lavoro per definire un prolungamento di contratto, (prossimo all’annuncio) con annesso adeguamento d’ingaggio in modo da equiparare Dybala agli altri top player bianconeri, nonché da stroncare sul nascere le tentazioni che giungono da altri club del gotha del calcio Europeo. Stando alle indiscrezioni, l’ultimo a farsi avanti è stato il Real Madrid. Ma la Juve non ha intenzione di cedere. E pure il giocatore ha maturato un feeling straordinario con la Juve, la piazza, la città. «Lascerei Torino solo per una esigenza della Juve, non per una mia esigenza»”. Questo quanto si legge su “Tuttosport”.