“Fa un po’ di tutto, e lo fa anche bene. Gli manca di pulire gli spogliatoi, come il bagno in certe pubblicità, e poi l’identikit del giocatore ideale (per i presidenti) sarebbe completo. Belotti riesce a conquistare una copertina anche quando non segna. Per dire, Palermo. Lunedì scorso, nel posticipo dell’ottava giornata, il Toro ha segnato 4 gol ma lui, che pure è l’attaccante italiano più prolifico di tutto l’anno solare 2016, è rimasto a secco. Eppure il centravanti granata è ugualmente da record. Costruitegli un piedistallo, e lui comunque ci sale sopra e una statua in qualche modo la realizza, pure quando non la ficca dentro. Da quando è cominciato il campionato, nessun attaccante in serie A ha creato più occasioni per i compagni in una sola partita. In Sicilia, il granata ha trasformato 7 palloni in assist potenziali da gol. Non tutti finalizzati dagli altri giocatori, ovviamente, ma il dato rimane. Anche perché stiamo parlando di un centravanti, non di un esterno con doti di funambolo o di un fantasista in senso stretto. Se dunque nel particolare di un match Belotti eccelle come nessun altro, in generale merita comunque una medaglia: in questo campionato, Belotti ha già creato 18 occasioni da gol per i compagni, e soltanto Salah ha fatto complessivamente meglio di lui, a quota 26. Ma il romanista ha altri doti tecniche, per l’appunto. E Belotti, per via di un infortunio muscolare, ha giocato anche parecchio di meno: per circa 180 minuti in più è rimasto in campo l’egiziano in questo campionato, rispetto al granata. Tipologie diverse Ma poi, soprattutto, è la tipologia di giocatore a far la differenza. La realtà dice che sono due attaccanti davvero poliedrici. E che il granata, nello specifico, è un goleador nato, ma con qualità a tutto tondo. E,’ fondamentalmente, un giocatore completo. Che si staglia per numero di gol, ma pure per come trascina la squadra e aiuta i compagni. Proviamo a effettuare una radiografia, ora, e ne viene fuori un giudizio chiaro. Trattasi di un attaccante totale, europeo, moderno. Statistiche rivelatrici Soltanto il romanista Dzeko (7 gol), l’interista Icardi, lo juventino Higuain e il milanista Bacca (6) han segnato di più, in campionato. Ma Belotti resta l’italiano più prolifico, come era stato da gennaio a maggio (come Immobile, in queste 8 giornate: 5 reti anche per il prossimo avversario del granata, suo ex compagno nella scorsa stagione, ora alla Lazio). Belotti sta viaggiando alla media di una rete ogni 95 minuti disputati. Meglio di lui, in questa classifica parziale, hanno fatto solo Higuain (una rete in media ogni 70 minuti), Dzeko (ogni 90’) e Bacca (ogni 91’) . E Belotti è anche quarto per numero di tiri nello specchio della porta, dunque precisi: 11, dietro a Dzeko (23), Immobile (13) e Politano del Sassuolo (12). Il granata ha già firmato (per se stesso) 22 occasioni potenziali da gol, con 12 tiri di destro, 5 di sinistro e altrettanti di testa. Colpisce in ogni modo, seppur con la preferenza del piede destro, e da ogni posizione. Ma non è un attaccante egoista. Ecco dove può meritarsi altri grandi complimenti e bei voti, in questa materia scolastica. Svaria su tutto il fronte offensivo. E’ uno splendido finalizzatore, ma apre anche spazi per i compagni. Cerca sovente la porta, però firma anche primati per numero di occasioni create per gli altri. Recupera palloni in serie, 14: una cifra decisamente superiore rispetto alla media del reparto in serie A. Così come per i tocchi nelle aree avversarie: ben 37. Insomma, il suo moto perpetuo è ora decisivo ora straordinariamente utile. Perché in un’azione agisce e colpisce da bomber classico, nell’altra si muove da “falso 9”. L’azione corale del 3 a 1 di Benassi a Palermo, per esempio, ha avuto nel movimento e nel disimpegno rapido di Belotti un passaggio chiave, perché il fraseggio impegnasse più giocatori in un rapidissimo spettro temporale. Tanto è vero che i rosanero sono andati immediatamente in tilt, tatticamente. E il centrocampista granata si è potuto presentare solo davanti a Posavec. Le ali di Belotti Solo davanti a Belotti, diciamo così, si sta ora presentando Cairo: per blindarlo con un nuovo contratto. L’attaccante totale esploso con Immobile al fianco, e sotto Ventura, ha ampiamente dimostrato di saper volare con le proprie ali. Il Toro squadra si aggrappa a lui. Il Toro società, anche.”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna di “Tuttosport”.