L’edizione odierna di Tuttosport si sofferma sulla situazione debitoria in casa Sampdoria.
La doppia corsa per la salvezza della Sampdoria – in campo e soprattutto a livello societario – non è ancora finita. La scadenza più importante a livello economico è fissata al 31 maggio, quando il club dovrà pagare gli stipendi di gennaio, febbraio e marzo: servono circa 15 milioni. Com’è noto il precedente trimestre venne corrisposto anche grazie a un accordo con i calciatori che rinunciarono alla mensilità di dicembre. Ora però è necessario un ulteriore sforzo da parte della Sampdoria che – al di là della linea di credito con le banche – ha sempre necessità di una svolta societaria.
Una delle novità degli ultimi giorni è il lavoro che stanno portando contemporaneamente i due advisor, ovvero la Banca Lazard (advisor per la cessione nominato dal trust che controlla il club) e Pwc, acronimo di PricewaterhouseCoopers, che è l’advisor finanziario nominato dal cda guidato dal presidente Marco Lanna nell’ambito della composizione negoziata della crisi. Sia Banca Lazard sia Pwc starebbero lavorando su più fronti, sondando la disponibilità di eventuali finanziatori disposti a intervenire per evitare il fallimento. I due advisor avrebbero preso contatto anche con Alessandro Barnaba, finanziere romano e rappresentante del fondo Merlyn Partners (proprietario del Lille) che tra dicembre e gennaio era uscito allo scoperto con la proposta di ingresso nella gestione della società blucerchiata.
Ad oggi Barnaba – che tra i suoi finanziatori ha l’ex presidente doriano Edoardo Garrone – è uno dei pochi veri pretendenti in corsa. Non è da escludere che possa entrare in gioco in una fase pre fallimentare. Barnaba com’è noto non ha intenzione di pagare i 40 milioni di Eleven Finance e Farvem, ovvero i debiti extra calcio di Massimo Ferrero nei concordati del Tribunale fallimentare di Roma, anche perché la Sampdoria già di suo ha un’esposizione debitoria netta di 140 milioni. In ogni caso la composizione negoziata è attiva ad oggi sino al 6 giugno e per iscriversi al successivo campionato (una volta messo in salvo il titolo sportivo) ci sarà tempo sino al 20 giugno. Ad oggi il proprietario Ferrero – nonostante la mossa un po’ teatrale di aver rilevato gratuitamente il 55% delle quote di Holding Max dalla figlia Vanessa – non ha mai risposto alle richieste di aumento di capitale avanzate dallo stesso cda. Resta in piedi l’ipotesi bond convertibile, ovvero il prestito da 30 milioni con la stessa società data in pegno ai potenziali finanziatori: ci stanno lavorando Banca Sistema e Banca Macquarie per ora senza risultati concreti.