L’edizione odierna di Tuttosport si sofferma sulla vittoria del Torino sul Palermo.
Juric continua a battere il chiodo delle vittorie. Dopo quelle in Austria a denominazione internazionale incontrollabile per la preparazione in corso, ecco questa qui ufficialmente doc a Torino, in Coppa. Esplosione del gioco e del pressing nella ripresa, Radonjic splendido dribblomane, Lukic suo profeta e 3 pappine rifilate al Palermo più una evaporata al Var. Il tutto, una volta rotto il ghiaccio, volando sul surf della condizione e di schemi mandati a memoria. Ivan prosegue a mascherare le lacune della rosa con i colpi ad effetto del baricentro altissimo e di manovre lucidate in ogni reparto.
Aggiungiamoci l’estro del neo granata Rado e la risposta per Cairo è stata consegnata forte e chiara. Lo vogliamo aiutare per davvero, adesso, questo allenatore non bravo ma bravissimo? Quando si parte, la notizia è la presenza di Milinkovic-Savic di nuovo titolare (a inizio ritiro in Austria il panchinaro era lui), con la conferma di un Toro a trazione anteriore (Seck+Radonjic sulla trequarti) e 6 giocatori non convocati da Juric, da ieri platealmente ai margini e non solo materialmente sul mercato (Izzo, Verdi e Zaza i casi più rumorosi). Di natura ambientale il resto subito da sottolineare. Non tanto i pur annichilenti 31 gradi di inizio partita (una sauna), quanto la reazione dello stadio (poco meno di 7 mila spettatori), ininterrotta anche nel corso del match: una continua alternanza di cori contro Cairo affinché metta in vendita il club (con allegato uno striscione ad hoc fuori dallo stadio) e di altri di sostegno alla squadra. Una dicotomia netta, sancita da tutti i gruppi della Maratona.