“L’Albania era stata subito inserita come terza incomoda del girone G. Parlava un processo di crescita progressivo, da quando la squadra era stata presa in mano nel 2011 da Gianni De Biasi, bravo a portare sapienza tattica in un gruppo ricco di agonismo e determinazione. Un processo giunto fino alla storica qualificazione alla fase finale dell’Europeo 2016: eliminazione nella fase a gironi, ma con dignità. Il cammino verso il Mondiale si è invece fatto complicato, dopo aver perso due volte in casa: con la Spagna (logico) e con Israele (inaspettato, anche perché si tratta di un pesante 0-3). Albania ferita e arrabbiata. E quindi complicata da affrontare. Un pericolo per l’Italia, ma anche un’occasione, perché sono incroci come questo che possono e devono aiutarti a crescere.
Rivoluzione in corso. Gli azzurri arrivano all’appuntamento forti di un primo posto in coabitazione con la Spagna, di un gruppo che sta crescendo di raduno in raduno (grazie anche alla possibilità di organizzare stage, che hanno velocizzato gli ingressi in prima squadra) e di prove andate in crescendo. Se uno si ricorda il debutto nell’amichevole con la Francia a Bari di settembre oppure la quasi totalità del match del successivo match interno con la Spagna a Torino, può toccare con mano un’Italia diversa. Una squadra che ha lasciato alle spalle Antonio Conte e che si sta cucendo addosso le idee di Ventura. A cominciare dal sistema di gioco, visto che questa sera ci sarà un nuovo passo avanti sulla strada del 4-2-4. Non si dimentica il 3-5-2, ma l’ex allenatore granata spinge su ciò che ha sempre amato come modulo da proporre sul campo. Per proseguire con gli uomini, con un ricambio sempre più progressivo. E’ evidente in attacco, dove la coppia Belotti-Immobile si è conquistata il posto a furia di prestazioni e di gol. Per poi passare a un settore chiave come il centrocampo, dove Verratti è l’uomo del momento, con l’aiuto fondamentale di un anziano come De Rossi (e in attesa di Gagliardini, senza dimenticare Parolo). Il prossimo reparto cui mettere mano, ma non subito…, sarà la difesa. Domina il blocco juventino, questa sera orfano di Chiellini, ma le alternative sono già pronte, a cominciare da Romagnoli tra gli uomini di movimento e Donnarumma tra i pali.
Passione Palermo. Per questo la partita con l’Albania può diventare la prima chiave di volta della gestione Ventura. Una prestazione convincente e, ovviamente, una vittoria saranno benzina importante per l’auto azzurra. Anche perché, finora, i successi sono arrivati tutti fuori casa in queste qualificazioni mondiale: Israele, Macedonia e Liechtenstein. In casa sono arrivati i pareggi con Spagna e Germania (amichevole di novembre) e la già ricordata sconfitta con la Francia. Palermo è stata scelta come sede, e con parecchie ragioni. Ci sono quelle statistiche: una sola sconfitta in tredici match (nel 1994 con la Croazia) e cinque vittorie consecutive. Ci sono quelle ambientali: fino a ieri sera erano stati venduti 29.000 dei 32.000 biglietti disponibili. Come avvenuto in passato, il Barbera può dare un aiuto importantissimo agli azzurri, con un contributo di passione e di amore che si registra in pochi altri luoghi di Italia. Il resto deve farlo l’Italia, con una prova convincente e vincente”. Questo ciò che si legge sull’edizione odierna di “Tuttosport”. Ecco in basso la foto delle probabili formazioni: