“Quella stretta di mano mancata è ormai acqua passata. Ma Paulo Dybala ci teneva a chiudere la questione pubblicamente, dimostrando ancora una volta quanto sia un bravo ragazzo e non solo un calciatore di enorme talento. In tv, a Premium e Sky, è tornato sull’argomento a oltre due settimane dalla sostituzione in Sassuolo-Juventus e dal gesto che aveva in breve fatto il giro del mondo: «E’ tutto chiarito. Ho capito che quelle sono cose che fanno male, ho sbagliato e mi dispiace. Quello è stato un errore che non si ripeterà più. Abbiamo risolto tutto nello spogliatoio». Si guarda oltre e per Max Allegri la possibilità che, in futuro, la Joya possa vincere il Pallone d’Oro è concreta: «Lo ringrazio. E’ bello per un calciatore sentire parole del genere, anche se l’idea del Pallone d’Oro trasmette pressione… Sono frasi che trasmettono grande fiducia, significa che il tecnico vede in me qualità importanti. Spero abbia ragione». L’esempio La Champions è vicina: la Juventus va in Portogallo per provare a blindare il passaggio ai quarti. Ma la Joya predica prudenza: «In Coppa abbiamo visto quello che è successo al Barcellona. Non dobbiamo sottovalutare nessuno, il Psg ce lo ha dimostrato. E’ stato più merito della squadra di Emery che demerito dei blaugrana. Hanno pressato alto, hanno realizzato dei gol bellissimi». Tornando al Porto, l’argentino riporta di fatto il messaggio di Allegri allo spogliatoio (come riferito a pagina 8): «Noi dobbiamo giocare contro il Palermo senza pensare al Porto. Appena terminerà la partita dello Stadium contro il Palermo allora potremo staccare la spina del campionato e attaccare subito quella di Champions perché sicuramente sarà una partita molto difficile in uno stadio caldo. Ho chiesto ad Alex Sandro che ambiente ci attenderà e mi ha detto che non sarà per niente facile come match». Dybala: «Ho sbagliato a non dare la mano all’allenatore e mi dispiace. Con il nuovo sistema sono più lontano dalla porta, però mi piace questa Juve d’attacco» Il cambio Dybala ha cambiato posizione da quando Allegri ha deciso di passare al 4-2-3-1: « L’allenatore mi chiede di essere in una posizione maggiormente arretrata e di lavorare ancora di più per la squadra. Allegri preferisce che io non sia troppo chiuso tra le linee, dato che con questo nuovo sistema di gioco c’è poco spazio e siamo tanti ad agire in attacco. Per prendere palla devo avvicinarmi e andare indietro così posso poi girarla oppure cercare la verticalizzazione: è un lavoro importante soprattutto quando incontriamo squadre che si chiudono molto e ci aspettano nella propria metà campo. Da quando il tecnico ha scelto il nuovo modulo ha dato maggiori responsabilità a noi attaccanti, perché dobbiamo difendere e siamo tutti disponibili a tornare indietro. Con questo modulo per me c’è meno spazio soprattutto con le squadre chiuse dietro, però mi piace perché adesso attacchiamo di più». Assist man La rete non arriva da un po’, però Dybala ha trovato un altro modo per essere indispensabile: uomo dell’ultimo passaggio, a trarne beneficio è di solito l’amico Pipita. «Higuain mi ha ringraziato subito per l’assist contro il Cagliari, mentre esultavamo. Lo fa sempre, è uno che ringrazia quando gli forniamo gli assist. Sì, certo, un po’ mi manca il gol. In diverse occasioni sono stato poco fortunato, ho avuto alcune buone opportunità, ma la palla non è entrata. Io però sono sempre molto tranquillo perché sento che sto giocando bene, sono a disposizione della squadra e metto in pratica le indicazioni del mio allenatore». Il legame Domani arriva il Palermo allo Stadium: un tuffo al cuore per la Joya che è stato portato in Italia dal presidente Zamparini e che è legato in maniera speciale ai colori rosanero. «La retrocessione in Serie B è stato il momento più brutto, tuttavia dopo quell’esperienza è arrivato il bello, siamo saliti in Serie A che è il momento più esaltante che ho vissuto a Palermo»“. Questo quanto riporta l’edizione odierna di “Tuttosport”.