Tuttosport: “Dybala, fame da prima volta. Sembra un veterano, ma cerca lo scudetto. Non avrà pietà neppure per il ‘suo’ Palermo”

“Da queste parti lo conoscono bene. E non sono per nulla contenti del fatto che U’ Picciriddu torni in campo proprio contro di loro, perché a Palermo si ricordano le lacrime di commozione nel giorno dell’addio, ma conoscono anche la determinata ferocia agonistica che si nasconde dietro il visino adolescenziale di Paulo Dybala. Soprattutto quelli che lo hanno guardato negli occhi, perché un’occhiata superficiale può intenerire, incrociare il suo sguardo può intimidire. Nella feconda tradizione sudamericana dei cattivi del pallone, Dybala è l’angelo con gli occhi di ghiaccio e, per essere un angelo, pare poco propenso a perdonare. Fame atletica Rimanere fuori nella fase cruciale della stagione, perdendosi Monaco di Baviera e alcune delle ultime decisive sfide scudetto ha stuzzicato la sua smania di mettere la firma su questa stagione e su questo scudetto che traspare chiaramente dalle sue parole, nelle quali si percepisce il rispetto per chi lo ha lanciato, ma pure la spietatezza di chi non esiterà a giustiziare amici ed ex compagni nella sfida di domenica pomeriggio. «Sarà strano proprio contro di loro», ha detto Dybala, che ha mantenuto rapporti con molti suoi vecchi amici palermitani, prima di tutti Franco Vazquez, con il quale c’è un fitto scambio di messaggi. Probabile che alcuni abbiano anche un sfondo mercatifero, considerando i propositi dello stesso Vasquez che vuole «salvare il Palermo e poi tornare a giocare di nuovo con Paulo». Probabile che qualche Whatsapp sia scappato anche nei giorni scorsi. Improbabile, anzi impossibile che una qualsiasi sfumatura di amicizia impedisca a Dybala di giustiziare sportivamente l’amico che ora lotta per non retrocedere.  Nessun amico E’ la vita che ha tolto sofficità ai sentimenti del ragazzo di Cordoba, ma Palermo è stata un’ottima palestra per temperare ulteriormente il suo carattere. Tutti gli allenatori, e non son stati pochi (Sannino, Gasperini, Malesani, Gattuso e Iachini), che sono passati durante la sua permanenza gli hanno lasciato qualcosa, anche se adesso non esita a punzecchiare il suo primo presidente italiano per la pittoresca tendenza a cambiarli più spesso delle cravatte. Già Zamparini, l’atteggiamento paterno che aveva nei confronti del suo gioiellino si è un po’ inacidito con l’incarognirsi della vicenda con gli agenti di Paulo (una storiaccia di percentuali), ma la stima calcistica è rimasta immutata e periodicamente il presidente rosanero stabilisce il fixing sulla valutazione di Paulo (siamo arrivato a 120 milioni nell’ultima dichiarazione, forse un pelo esagerata o forse semplicemente profetica). L’idea che possa essere proprio il suo figlioccio ad appesantire il fardello che sta trascinando il Palermo verso la serie B è un pensiero fastidioso per Zamparini, ma lucido. Perché conosce anche meglio di altri la divorante voglia di vincere che domina il ventiduenne. Il duro Allegri negli ultimi giorni ha faticato a tenerlo frenato. Dybala avrebbe voluto giocare anche a San Siro, nonostante il dolorino alla coscia, che poi ha suggerito a tutti una saggia prudenza. D’altra parte lo staff medico della Juventus ha imparato a conoscerlo e “temere” la sua tendenza a minimizzare i sintomi e gli infortuni: Dybala è un duro o più semplicemente ha una soglia del dolore più alta di altri colleghi. Un bene quando te lo devi portare in battaglia (direbbe Conte), un filo pericoloso se si rischia di sottovalutare un piccolo guaio, trasformandolo in grande. Domenica, per intendersi, sarà comunque tutto a posto: la guarigione clinica era già stata certificata alla vigilia della partita di San Siro, la settimana in più di lavoro specifico con anche il ritorno in gruppo sono un’ulteriore garanzia per avere Dybala al massimo. L’irruzione Dybala, insomma, è pronto a fare la sua irruzione nella parte finale della stagione, con uno scudetto da azzannare e una Coppa Italia che lui non vuole assolutamente snobbare. Si è appena seduto al grande banchetto bianconero, dove anche chi è alla quinta portata ha dimostrato di avere ancora un robusto appetito. Figuriamoci lui che finora ha giusto buttato giù le due olive dell’aperitivo Supercoppa”. Questo quanto riporta l’edizione odierna di “Tuttosport”.