“Niente da dire. È vero che è arrivata la terza sconfitta di fila in casa (mai successo prima), è vero che non ha ancora segnato al Barbera, è vero che la Juventus è tornata un tabù pure quando arriva in Sicilia (ultima vittoria nel 2011, ultimo gol pure), ma al giovane Palermo di De Zerbi vanno soltanto applausi. Come quelli che sono arrivati a fine partita. Ha perso con la Juventus, ci sta, ma con tanto onore e dignità. E soltanto per uno sfortunato autogol. S’interrompe così la mini serie positiva, ma cresce la sensazione di una squadra sempre più consapevole dei propri mezzi, che potrà lottare con tutti e giocarsi la salvezza. «Sono soddisfatto per la prestazione, dispiace perché abbiamo preso un gol brutto da digerire – osserva De Zerbi -. L’atteggiamento dei ragazzi è stato straordinario e sono contento perché abbiamo giocato con voglia. Forse potevamo avere più coraggio, ma quando la Juve gioca fa paura e quindi siamo stati bravi a rispettare l’avversario e ad avere l’umiltà giusta. Gli applausi fanno piacere, uno dei nostri obiettivi è riportare entusiasmo, avere l’accoglienza calorosa di uno stadio che spinge». sorprese e rammarico Aveva annunciato sorprese De Zerbi, effettivamente ci sono state. Ha lasciato fuori inizialmente Nestorovski, il bomber delle ultime due partite con Crotone e Atalanta, lanciando Balogh, ha cambiato sulla trequarti e a centrocampo. Soprattutto ha studiato la partita per provare ad imbrigliare la Juventus. E il piano ha funzionato perché la partita dei campioni d’Italia è diventata opaca per merito del Palermo che ha prosciugato le fonti di gioco bianconere e marcato con l’aggressività giusta gli avversari in ogni zona del campo. «Balogh centravanti nasce da un fattore tattico – spiega De Zerbi -. La Juventus concede poco in area di rigore, io spero di aiutare Nestorovski a completarsi, ma lui è un giocatore d’area. Balogh è un talento puro, ha colpi e volevo sfruttarlo nell’uno contro uno con Bonucci e gli altri difensori. Comunque manca sempre qualcosa per completarci tatticamente. Non ci si può mai accontentare, io non lo faccio. Speravo in un apprendimento veloce, questa è la quarta partita e di allenamenti veri ne ho fatti solo quattro. Un po’ per la disponibilità dei giocatori, un po’ perché insieme allo staff stiamo facendo i salti mortali, stiamo riuscendo a far bene. Il rammarico, dopo queste partita, è quello di non aver portato a casa alcun punto»”. Questo quanto si legge su “Tuttosport” in merito alle parole di Roberto De Zerbi.