“Clamoroso. Clamoroso, sì: ma nemmeno troppo, se si mettono assieme tutte le tessere del mosaico, e poi si riflette. Comunque sia, questa storia effettivamente pare incredibile: ma è l’esatta raffigurazione della realtà. Perché le difficoltà che sta incontrando Sirigu a liberarsi dal Psg sono un dato di fatto, e ovviamente destano preoccupazione nel Torino, con la sua porta vuota. Così, è del tutto logico (per quanto clamoroso, per l’appunto) che Cairo sia tornato a pensare anche ad Hart, tenuto conto dei problemi che a sua volta sta affrontando l’estremo difensore inglese nel trovare una soluzione per la prossima stagione. EFFETTO DONNARUMMA Cominciamo da Sirigu, che resta comunque il favorito, in ottica granata: da tempo il Torino ha trovato un sostanziale accordo con lui (contratto di 3 anni più opzione a 1,5 milioni netti, o di 4 anni a cifre leggermente più basse), ma neanche gli ultimi colloqui tra i suoi agenti e il nuovo ds del Psg, Antero, hanno sortito la fumata bianca che il club granata agognava. La società parigina per adesso non ha intenzione di concedere il via libera a Sirigu (e tanto meno gratis), nonostante il contratto in scadenza già nel 2018 (e nonostante anche l’accantonamento in panchina di 2 anni fa, nonché il doppio prestito a Siviglia e Osasuna, nell’ultima stagione). E, come si sa, per ora il Torino non ha intenzione di pagare una buonuscita, per mettere le mani sull’ex portiere della Nazionale italiana. Ma non è finita qui: perché i francesi stanno cercando il colpo tra i pali (Donnarumma: vedi l’incontro di lunedì con i vertici del Milan, e i contatti di ieri con l’agente del portiere), e se mai riuscissero a ingaggiare proprio il rossonero, lavorerebbero sulla permanenza di Sirigu come vice, con allegato un rinnovo contrattuale a dir poco dorato (attualmente il portiere sardo guadagna 3 milioni netti): a quel punto, infatti, Trapp e il suo secondo, Areola, chiederebbero di essere ceduti. Ma Sirigu diventerebbe subito anche un obiettivo dichiarato del Milan, in caso di trattative con il Psg per la cessione di Donnarumma. Insomma, il labirinto in cui rischia di cadere il Torino, partito peraltro in vantaggio su tutti nella corsa al portiere sardo, sta turbando i pensieri di Cairo e Petrachi. Di qui, allora, si sono dipanate alcune mosse alternative: vedi i tentativi per Skorupski della Roma (ma costa troppo: oltre 8 milioni) e i sondaggi per Gabriel (Milan) e Tatarusanu (Fiorentina). Ma, soprattutto, Cairo si è rituffato su Hart, dopo aver appurato che Joe continua a non avere un futuro nel City e che l’Everton (finora in pole) ha raffreddato la trattativa, viste l’altissimo ordine di spesa tra cartellino (quasi 20 milioni di euro, la richiesta dei Citizens) e ingaggio (circa 5,5 milioni di euro netti a stagione). Per cui il Torino ha riallacciato i rapporti con l’entourage di Hart ed è tornato a caldeggiare la riproposizione di un prestito simile a quello della scorsa stagione (con circa il 70% di ingaggio pagato dal City, che con Joe ha un contratto in scadenza nel 2019). Hart, che ha spesso ammesso di essersi trovato bene a Torino, che era entrato subito in sintonia con i tifosi («Al momento di decidere il mio futuro terrò conto di tutto questo affetto») e che non ha mai chiuso definitivamente la porta ai granata, vuole giocare: altrimenti, addio alla Nazionale inglese, giusto nell’anno dei Mondiali. Il City ha già comunicato ai club britannici che fin qui si sono fatti avanti di non avere alcuna intenzione di concedere sconti (alla base della scelta vi sono motivi strategici, di concorrenza diretta e di immagine). Il Torino non appartiene a questo scenario: come un anno fa, spera infatti di strappare condizioni vantaggiose, caso mai a Manchester non sapessero più che pesci pigliare. Se poi Hart si mettesse improvvisamente a fare pressioni per tornare in granata… SE NON ORA, QUANDO? E così Cairo e Petrachi stanno battendo due strade, in contemporanea: Sirigu, il favorito (con la speranza di sbloccare la situazione al più presto), e Hart, la grande sorpresa di metà giugno. A ieri sera, l’italiano era favorito: diciamo 70% a 30, percentuali alla mano. Ma solo una settimana fa, l’ipotesi Hart-Toro era ferma a quota zero. In un senso o nell’altro, la svolta in porta è dietro l’angolo: se non ora, quando?”. Questo quanto riportato da “Tuttosport”.