L’edizione odierna di Tuttosport si sofferma sui diritti tv per la serie A.
Anche se si cerca di tenerli nascosti, i numeri hanno una forza autonoma che spinge per uscire e che, soprattutto, determina conseguenze. Così la Lega di Serie A non poteva assistere inerte al calo di spettatori tv che si è verificato negli ultimi due anni, con una particolare accelerazione nella stagione scorsa. In base alle rilevazioni Auditel, le uniche valide secondo Agcom, l’ultima Serie A ha avuto 169,6 milioni di telespettatori complessivi, rispetto ai quasi 242 milioni della stagione 2020-21, ovvero il 29,9% in meno. E insomma, il problema è pesante anche perché si riflette direttamente sulla redistribuzione dei proventi tv che, in gran parte, tengono conto degli ascolti (a seconda delle “finestre” di trasmissione e dei dati ballano decine di milioni, non spiccioli) tanto è vero che la Lega ha chiesto allo studio Frasi di preparare un “algoritmo” per stabilire una correzione sui dati. Ma i paletti della legge restano e, quindi, più che sull’algoritmo è meglio lavorare sugli ascolti. In calo, ma guarda un po’, nonostante l’ultimo sia stato “narrato” come il campionato più incerto e avvincente del secolo. Ora è complicato stabilire (anche se qualche idea ce l’avremmo…) se la responsabilità sia del post pandemia, dello scarso appeal del torneo o dei problemi di visibilità su una sola piattaforma, ma è evidente che l’intervento più semplice e immediato per tentare di invertire l’inerzia riguarda quest’ultimo aspetto: quello, appunto, della trasmissione e delle piattaforme di utilizzo.
In Lega ci lavorano da tempo e ieri Milano Finanza ha rivelato che Sky, Tim (che dovrà rinunciare all’esclusività) e Dazn stanno trattando per rendere fruibili tutte le partite di Serie A, incluse quelle in esclusiva su Dazn (7 per ogni giornata), sul decoder Sky Q. Sono da risolvere problemi di abbonamenti, decoder e piattaforme: affatto semplice, ma la Lega di A preme perché si arrivi a un accordo entro
il 13 agosto, in tempo per la prima giornata di campionato. Intanto l’Agcom, che era preoccupata per l’incertezza sulla rilevazione dei dati, «ha preso favorevolmente atto delle iniziative assunte dalla società Dazn, volte ad assicurare il corretto adempimento alle prescrizioni formulate, in particolare quella di utilizzare Auditel, in qualità di JIC (Joint Industry Committee, ndr) operante sul mercato nazionale, per la rilevazione degli ascolti attraverso l’adozione del sistema cosiddetto “total audience”. L’Autorità – viene precisato in una nota – si riserva di monitorare con attenzione gli sviluppi prossimi in vista della pubblicazione dei dati di “total audience” a far tempo dall’avvio della stagione sportiva 2022/2023. L’obiettivo è quello di rilasciare al mercato un dato certificato quale quello prodotto da un JIC, nel rispetto dei principi di trasparenza, non discriminazione e comparabilità della misurazione”. Perché, appunto, da questi dati dipende la distribuzione di molti danari.