Tuttosport: “Ansia De Rossi, si scalda Sturaro – le probabili formazioni di Germania-Italia”
“Dove c’è un oceano, c’è sempre anche un grande distillato. E siccome è Bordeaux la prossima destinazione, con i suoi venti freddi dell’Atlantico, i sogni azzurri possono galleggiare in un bel bicchiere largo di cognac, almeno sino a sabato: lo producono lì, a due passi dal capoluogo della Gironda, che a sua volta è a due passi dalla sinuosa prospettiva delle dune di sabbia, che si allungano verso l’orizzonte dei marosi. Poi vedremo i crucchi, quel che ci faranno sorbire, tra i fili d’erba: quanto veleno, intendiamo dire. Con Thiago Motta squalificato, lo staff medico farà di tutto per recuperare il giallorosso. Ma Conte prepara nuove soluzioni. La fisarmonica. Se con la Spagna abbiamo suonato la grancassa, contro i crucchi dovremo privilegiare la fisarmonica, ovvero una ancor maggiore compattezza tattica, capace però di esplodere in sublimi aperture. Da ieri Conte ha cominciato a lavorare i tedeschi di soppiatto, piazzando i suoi davanti alle lavagne e al megascreen: disegni e video. Poi, da oggi, il ct inizierà a lavorare anche le gambe e i piedi dei suoi, con le prime vere prove tattiche anti-Low. Okay, il 1970, ItaliaGermania 4 a 3; il 1982, ItaliaGermania 3 a 1; il 2006, ItaliaGermania 2 a 0; e il 2012, Italia-Germania 2 a 1: noi siamo stati questi qua, ma conterà poco, sabato, se non spruzzeremo acqua benedetta nuova, dal seltz dell’eterno ritorno di una disfida che ormai pare persino omerica, per titanismo dei prescelti e potenza delle evocazioni. Così, terra terra, passiamo ai dolori di De Rossi: il primo grande bivio, sulla strada delle semifinali «impossibili». L’architetto azzurro stava disputando un Europeo a dir poco eccellente, per qualità, quantità e carisma, da schermo davanti alla difesa e da produttore di ripartenze. Ma poi quel rompiscatole di Nolito gli ha dato una ginocchiata sulla parte bassa della coscia sinistra, nel corso del primo tempo, e a gioco lungo il romanista ha dovuto chiedere il cambio, a inizio ripresa. Con Thiago Motta squalificato (e 11 diffidati a corredo, tra l’altro), oggi come oggi siamo nei guai. Anche perché Conte è intenzionato a riproporre un canonico 3-5-2, sabato. Il 3-4-3 dell’amichevole strapersa con i tedeschi a fine marzo (4 a 1) ha fatto scuola. Altri esami De Rossi è già finito sotto esame (medico). Ovviamente non si è allenato, ovviamente non sta bene. Ha un male cane sopra al ginocchio: colpa del trauma, con allegato un versamento interno, un edema muscolare. I prossimi controlli strumentali saranno più dirimenti, per mostrare quanto si sarà assorbita l’infiammazione. De Rossi si è preso la proverbiale “vecchia”: dolorosissima, e pure pericolosa. A ieri sera, diciamo che le sue percentuali di rientro ballavano intorno al 50%: si può sperare, non ci si può illudere. Mentre altri esami, fatti da Candreva, confermavano la lesione muscolare dell’esterno all’adduttore destro: sarebbe un miracolo al cubo se potesse tornare per la semifinale «impossibile» del 7 luglio e al quadrato per la finale «impossibilissima» del 10. Sturaro in preallarme Recuperare De Rossi è ovviamente, per il ct, la madre di tutte le ripartenze tattiche, al momento. Ma un De Rossi vero, non menomato. La prima alternativa, in caso di crollo delle quotazioni del romanista, porta a una linea di centrocampo armata da Parolo e Giaccherini, con l’innesto di Sturaro. E con Florenzi sempre a destra, per non perdere profondità laterale. El Shaarawy titolare sposterebbe troppo pericolosamente gli equilibri. Mentre Bernardeschi ha ancora un po’ di fastidio per i noti problemi al ginocchio, post flop contro l’Eire. La variabile Florenzi Accentrare invece Florenzi, per avere 2 cursori più paradifensivi come De Sciglio e Darmian sulle fasce, significherebbe annacquare troppo la capacità offensiva della nostra corsia di riferimento, la destra. Ci sarebbe poi l’opzione folle, che potrebbe rivelarsi anche geniale magari, ma al momento fa venire la pelle d’oca a Conte. Ovvero: inventarsi Bonucci davanti alla difesa, con Ogbonna dietro (o viceversa, addirittura!). Il cuore del centrocampo è doppiamente sotto il microscopio, anche perché – oltre a continuare ad arare con costrutto le corsie – là in mezzo dovremo dare l’assalto a Kroos e Khedira. Il realista perché, palla al piede, è il primo costruttore di meraviglie nelle ripartenze dei tedeschi. E lo juventino, perché non è esattamente un fulmine di guerra, in specie se lo si attacca con il gioco delle triangolazioni rapide: e finora non è parso al meglio, quanto a brillantezza atletica, anche se il fosforo e i disimpegni saggi restano un suo marchio di fabbrica. Necessariamente, se ne dovrà riparlare”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna di “Tuttosport”.