La Nazionale turca perde una delle sue bandiere. Burak Yilmaz lascia la Nazionale dopo il ko con il Portogallo: “Non è una decisione emotiva”.
Quella di giovedì è stata una giornata di verdetti. Se per alcune Nazionali il sogno Mondiale continua, per altre, tra le quali anche l’Italia, il cammino di qualificazione si è chiuso nel più amaro dei modi.
Tra le compagini che certamente non prenderanno parte a Qatar 2022 c’è anche la Turchia che, inserita nello stesso percorso playoff degli Azzurri, si è dovuta arrendere in semifinale al Portogallo.
lusitani si sono imposti per 3-1 ad Oporto, ma all’85’ la Turchia ha avuto la più clamorosa delle chance per portarsi sul 2-2 e quindi per dare un senso diverso al finale di partita. A non sfruttarla è stato Burak Yilmaz che, dopo aver segnato il goal del momentaneo 2-1, ha fallito un calcio di rigore.
Lo stesso attaccante turco, al termine della gara, ha annunciato il suo addio alla Nazionale. “Se fossi riuscito a trasformare il rigore saremmo andati sul 2-2. Sono ancora sotto shock, mi dispiace tanto. Era la mia ultima occasione per partecipare ad un Campionato del Mondo, per me è finita. Senza ulteriori indugi annuncio che è stata la mia ultima partita con la Nazionale. Non vorrei lasciare dopo una partita così triste, ma è giusto così. Ho indossato questa maglia con onore, ringrazio tutti i tecnici che ho avuto”.
Yilmaz, che con 31 goal in 77 presenze è il secondo miglior marcatore della storia della Turchia alle spalle del solo Hakan Sukur, ha spiegato che la sua non è una scelta dettata dal momento.
Sui social è apparso un video di una violenza terribile nei suoi confronti: si vede la ripresa in diretta dell’interno di un salotto dove si sta assistendo alla partita. L’attimo registrato è quello del rigore: si vede il tiro di Yilmaz, la palla che vola sopra la traversa insieme alla disapprovazione da parte di chi sta seguendo tutto in tv che, pistola in pugno, spara verso lo schermo proprio nel momento in cui si vede il primo piano del giocatore mettersi le mani al viso, sconcertato.