L’editoriale di “Tutto Serie D” si è soffermato sul possibile errore del Palermo relativo al fatto di non esser intervenuto durante il mercato dilettantistico. La società rosanero nelle ultime ore ha chiuso per il giovane Silipo e sembra aver in pugno Floriano, ma forse sarebbe stato una buona occasione pescare qualche giocatore dalla quarta divisione? Ecco qui di seguito l’editoriale.
“Se dovessimo produrre una valutazione da attribuire al Palermo in relazione alla prima parte di Stagione, dovremmo necessariamente esporci giudicando in maniera distinta e difforme il rendimento della squadra e la condotta della Società, in particolar modo per quanto concerne la direzione tecnico-sportiva del Club rosanero.
Le Aquile, hanno chiuso il Girone d’Andata in testa alla classifica del Girone I, laureandosi Campioni d’Inverno con una Giornata d’anticipo. Sono stati raccolti 41 punti su i 51 disponibili ritrovandosi, al giro di boa, il miglior attacco (29 gol all’attivo come Acireale ed FC Messina), la miglior difesa dell’intero raggruppamento, con sole 10 reti al passivo e la migliore differenza reti generale (+19). In vetta ininterrottamente dalla Giornata d’esordio, i rosanero hanno anche inanellato una serie record di dieci successi consecutivi, maturati proprio nelle prime dieci gare di Campionato. Arrivati a metà Novembre, sembrava andare tutto per il verso giusto, con l’unica macchia della Stagione, rappresentata sino a quel momento, dalla prematura e per nulla positiva uscita di scena dalla Coppa Italia di Serie D, già nel Turno Preliminare, battuti in casa dal Biancavilla ai calci di rigore. Il percorso netto e immacolato in Campionato però, lasciava presagire come si sarebbe potuto assistere ad un autentico dominio in solitaria della formazione di Mister Rosario Pergolizzi, visto anche l’ampissimo margine di vantaggio su quelle che, almeno sulla carta, sarebbero dovute essere le antagoniste del Palermo per la promozione diretta in Serie C.
Poi però, si è accusato una netta flessione, probabilmente “fisiologica”, che ha portato i rosanero a collezionare nelle successive sette gare, tre vittorie (tutte per 1-0), due pareggi (entrambi per 0-0) e due sconfitte, pesantissime, maturate entrambe al “Barbera”, con il Savoia prima (0-1) e l’Acireale poi (1-3).
Proprio la battuta d’arresto interna contro i bianchi di Torre Annunziata, ha significato l’inizio di una sorta di “declino” anche dal punto di vista delle prestazioni, coinciso invece, con l’inappuntabile ascesa della compagine allenata da Carmine Parlato, che dopo aver meritatamente espugnato il tempio rosanero, ha vinto anche le successive sei, raccogliendo 21 punti su 21 disponibili dallo scontro diretto del 10 Novembre in avanti, a dispetto di un Palermo capace di raggranellarne solo 11 e di farsene quindi recuperare ben 10 nello spazio di circa quaranta giorni. Questo ruolino semplicemente eccezionale concretizzato dal Savoia, ha fatto sì che il divario tra la capolista e la stessa formazione campana si riducesse a soli tre punti. 41 per il Palermo contro i 38 del Savoia, sconfitto in una sola occasione, sul campo della Cittanovese, battuto 2-1 da una squadra che nel finale di gara è riuscita ad avere la meglio, grazie anche al “vantaggio” costituito dalla doppia superiorità numerica.
L’attuale terza in classifica, ossia il sorprendente Licata del tecnico Giovanni Campanella, dista dieci lunghezze dal Palermo, ragion per cui è più che lecito immaginare che nel Girone di Ritorno potremmo assistere ad un vero e proprio duello tra le Aquile e i campani di Patron Mazzamauro, che proprio nelle scorse settimane, ha dimostrato di non voler lasciare nulla di intentato, pur di cullare sino in fondo il sogno di sopravanzare un “gigante” come il Palermo e conquistare la promozione diretta in Serie C. E a certificare quanto a Torre Annunziata credano nel raggiungimento di questo traguardo, c’è stata una condotta eloquente in sede di mercato, dove si è andati a rinforzare il pacchetto riservato agli Under, tesserando i giovani Bozzaotre e Scognamiglio, ma soprattutto andando ad ingaggiare dal Giugliano, un Calciatore del calibro di Alessandro De Vena, capace nella scorsa Stagione di trascinare a suon di gol l’Avellino in Serie C. La scelta di puntellare in maniera importante un organico già abbastanza forte e completo, è certamente meritevole di un plauso e pone attualmente il Savoia nella condizione di “favorita” per la vittoria del Girone I. Questo perché, oltre a vivere di molte meno pressioni rispetto ai siciliani, rischia di rivelarsi un gravissimo errore quello commesso dal Palermo, di non aver attinto dal mercato dilettantistico che ha chiuso i battenti lo scorso 23 Dicembre.
Un’autentica “leggerezza”, figlia dell’irragionevole convinzione societaria di poter arrivare fino in fondo con l’attuale organico, magari inserendo qualche elemento proveniente da categorie superiori, da rilevare nelle prossime settimane. Una valutazione che denota la poca conoscenza di una Categoria infima ed insidiosa come nessun’altra e che andrebbe affrontata con elementi di notevole caratura, ma che siano profondamente avvezzi alle vere e proprie “battaglie” che da sempre caratterizzano questa Serie e che attendono il Palermo da qui in avanti. In realtà, qualche proposta verso Calciatori militanti in Quarta Serie è stata anche avanzata, ma con così poca determinazione e con elementi talmente poco convincenti, che non si è riusciti ad ottenere il Sì di nessuno dei giocatori avvicinati nelle scorse settimane. Le dichiarazioni non troppo velate, rilasciate proprio dallo stesso De Vena, una volta presentato come nuovo tesserato del Savoia, hanno lasciato intendere come la Dirigenza panormita si sia prodotta in offerte contrattuali tal volta considerate “ridicole”, credendo che gli atleti da lei stessa contattati scegliessero di sposare la causa, spinti più che altro dalla possibilità di vestire una casacca gloriosa e prestigiosa, ma a condizioni spesso meno vantaggiose rispetto a quelle che caratterizzano i contratti in essere con le Società detentrici dei rispettivi cartellini. Anche per questo si è legittimamente andati a pensare che il budget a disposizione del Club, non sia poi così cospicuo da potersi consentire di “fare la spesa” addirittura in categorie superiori. Ecco perché continua ad esserci grande pessimismo con riferimento alla solidità economica del sodalizio palermitano e ancor meno attendibili risuonano le voci di mercato che paventano i possibili arrivi di Calciatori che poi, una volta interpellati, declinano ogni offerta o addirittura smentiscono di essere mai stati avvicinati dai due Direttori del Palermo. Un po’ come accaduto con i vari Cacia, Piccolo, Castaldo, Petta, Allegretti, ancor prima con gli stessi Sansone, De Vena e anche con Paolo Carbonaro, palermitano doc e attuale capocannoniere del Girone I, chiesto espressamente da Mister Pergolizzi e mai raggiunto da un’offerta “veramente” importante, che facesse vacillare il giocatore, così come l’FC Messina che detiene il cartellino del forte classe ’89. Insomma, continuano ad esserci tanti dubbi e perplessità relativamente al potenziale economico di questa Società, immaginando che certe “problematiche” saranno ben più grandi, numerose ed amplificate, una volta ritornati tra i Professionisti.
Una parte dei tifosi rosanero, a seguito delle ultime deludenti prestazioni della squadra, hanno identificato in Mister Pergolizzi il responsabile numero uno, invocandone addirittura l’esonero. Una “reazione” giustificata dalla legittima preoccupazione generata dal vedere i propri giocatori stanchi, sulle gambe, abulici dal punto di vista realizzativo e incapaci di esprimere un gioco apprezzabile. Però, l’ultimo dei responsabili di questa flessione accusata dal Palermo, è proprio Rosario Pergolizzi.
Innanzitutto, è forse arrivato il momento di mettersi in testa che il “bel giuoco”, in Serie D, era è e sarà sempre una “chimera”. La D è fatta di lotta, sudore, sacrificio, grinta, rabbia agonistica e tante altre simili virtù, tra le quali generalmente non rientra la spettacolarità della manovra. Pensare di vincere il Campionato di Serie D, specie nei Gironi H e I, allestendo organici composti da Calciatori abituati a competere in categorie superiori, è il più madornale degli errori che una Società potrebbe mai commettere. È per questo che dagli uomini-mercato del Palermo ci si attendevano riscontri importanti nelle tre settimane dedicate al mercato dilettantistico. Questa squadra aveva “necessariamente” bisogno di forze fresche e “di Categoria”, di giocatori che consentissero di rifiatare ai titolarissimi di Mister Pergolizzi, che andassero a rimpiazzare, anche solo numericamente, quegli atleti come lo stesso Capitan Santana, incappati in spiacevoli e piuttosto gravi infortuni e soprattutto che consentissero al Palermo, di arrivare a Maggio conservando un primato che non ci si può in alcun modo permettere di perdere.
Il mercato invernale, con riferimento ai profili collocati tra i Dilettanti, è terminato però con un triste “zero” alla voce “acquisti”. Poi è arrivato dalla Primavera della Roma Andrea Silipo, esterno d’attacco classe 2001 di notevole prospettiva, ma pur sempre alla prima esperienza della carriera a livello di Prima Squadra. Con tutto il rispetto per questo talentuoso ragazzo, ma per vincere il Campionato con relativa serenità e tenere il Savoia a distanza, serviva e serve ben altro. Il punto è che adesso, individuare tra i Pro quei profili che possano rendersi veramente utili alla causa, è un’impresa a dir poco ardua. Non è affatto semplice scovare quei giocatori che abbiano voglia di scendere di categoria e soprattutto che lo facciano con la giusta mentalità ed i necessari stimoli, con in testa non l’idea di andare a giocare nel “Palermo”, ma di andare a misurarsi “in Serie D con il Palermo”, che è cosa ben differente.
Qualcuno ha inteso paragonare la sfida Palermo-Savoia a quella che ha caratterizzato lo scorso Girone I tra Bari e Turris. Forse è un paragone azzeccato nella misura in cui, quest’anno così come in quello passato, ci sono state e ci sono due formazioni ben più attrezzate rispetto a tutte le altre, ma non è invece un paragone proponibile quello tra il Bari che ha affrontato la D e questo Palermo.
I Galletti erano la miglior squadra “di Categoria” che ci potesse essere in quel determinato momento storico. Non a caso, una volta promossi in Serie C, dell’organico capace di conquistarsi la promozione sul campo, sono stati trattenuti i soli Di Cesare, Marfella, Simeri, Neglia, Hamlili e Floriano. Solo sei elementi residuati da una rosa composta da circa venticinque giocatori. Sono successivamente rimasti in D i vari Mattera, Iadaresta, Feola e non solo, a dimostrazione di quanto quel Bari fosse, come detto, una straordinaria compagine “di categoria”, che pur non esprimendo mai un gioco gradevole e convincente, è riuscita a sbaragliare la concorrenza di una grande Turris, puntando proprio su un Allenatore e dei Calciatori ideali per affrontare in maniera vincente un Campionato del genere. Il Palermo non ha fatto altrettanto, scegliendo di puntare sulla “palermitanità”, per carità, circostanza apprezzabilissima che ha visto approdare in rosanero elementi importanti come ad esempio Ricciardo, Accardi, Crivello e anche altri, nati e cresciuti da quelle parti e con le Aquile nel cuore, però non basta. E non sarà l’eventuale arrivo di Roberto Floriano a dare quella “scossa” di cui avrebbe bisogno la squadra. Ancor più sbagliato sarebbe identificare in Rosario Pergolizzi il capro espiatorio su cui riversare paure, incertezze ed ansietà varie. Sarebbe semplicemente bastato aggiungere una pedina per reparto, ma attingendo da altre compagini collocate in Serie D, per assestare quello scatto decisivo verso un trionfo che “deve” comunque necessariamente essere celebrato e che adesso va perseguito con questo organico, forse puntellato con qualche giocatore proveniente dalla C, ma nulla che possa stravolgere sensibilmente e in positivo, gli equilibri tecnico-tattici della squadra.
Un ruolo fondamentale lo dovrà recitare, nel Girone di Ritorno, proprio il “Barbera”, fregiatosi dello storico record di Abbonamenti mai fatto registrare in Quarta Serie (10446 tessere sottoscritte) e che nel prosieguo della Stagione dovrà sospingere le Aquile oltre i propri limiti, specie nei momenti di ulteriore difficoltà a cui certamente e fisiologicamente si andrà incontro nei mesi a venire.
Arrivati a questo punto dell’annata sportiva, la squadra merita un 8 pieno. Non si può assegnare un voto inferiore a questo, ad una compagine capace in ogni caso di rimanere in vetta per tutto il Girone d’Andata, capace di vincere dieci partite consecutive, portando a casa 41 punti su 51 disponibili, distinguendosi come miglior attacco e miglior difesa in un Girone complicatissimo. I risultati maturati sin qui restano straordinari e la flessione accusata nel finale d’anno è stata figlia unicamente di un legittimo e naturale calo psico-fisico, aggravato inevitabilmente da pressioni eccezionali di cui certamente non risentono i Calciatori delle altre diciassette avversarie. Merita quindi un 8 tutto l’organico, Allenatore e Staff Tecnico compresi.
Alla Società invece, è giusto assegnare un risicatissimo 6, giustificato in positivo dall’essere ripartiti tra mille difficoltà ed essendo chiamati a “rinascere” dopo aver subito l’onta di un fallimento drammatico; però è anche una valutazione compromessa al ribasso, per via della condotta fallimentare in sede di mercato. I Direttori Sagramola e Castagnini, profondi e sapienti conoscitori di ogni dinamica concernente le categorie professionistiche, non hanno finora dimostrato altrettanta dimestichezza con il mondo della Quarta Serie. Questa netta e colpevole staticità in sede di mercato, dettata in parte dalla pretestuosa “certezza” di poter arrivare fino in fondo con il medesimo organico, unitamente alla convinzione rispetto all’assoluta bontà delle scelte operate in estate, potrebbe rivelarsi controproducente e addirittura “fatale” alla lunga, soprattutto dovendo competere con un’altra formazione, decisamente forte, solida, agguerrita e attrezzata, sotto ogni profilo, per poter ambire al primo posto finale con anche maggiori chances di successo rispetto a questo Palermo. È per tutti questi motivi che, attribuire la sufficienza alla Società rosanero, appare un atto perfino un po’ troppo generoso, naturalmente augurando alla squadra, al Club e a tutti i tifosi palermitani, che queste considerazioni del tutto personali, non trovino riscontro nella realtà dei fatti, sperando vivamente che una realtà blasonata, storica e meravigliosa come quella di Palermo, torni al più presto e senza troppi patemi, là dove merita di stare una delle squadre di Calcio più importanti che abbiamo l’onore di annoverare nel nostro Paese”.